Il pianto del Presidente Giorgio Lugaresi in tribuna vip, racchiude in una goccia, il secondo goal del giovane Moncini (cresciuto nel vivaio bianconero) che oltre a sancire la vittoria contro il forte Parma, rende entusiasmo per la salvezza veramente ad un passo dal traguardo. Già in passato i ragazzi della Primavera del cavalluccio convocati in prima squadra avevano tolto le castagne dal fuoco alla società. Potrei citarne tanti, la lista è lunga, ma come non ricordare tra i più recenti: Sebastiano Rossi, Massimo Agostini, Ruggiero Rizzitelli, Emiliano Salvetti, Simone Confalone etc. Il Cesena, oggi nel derby, ha dimostrato, anche in inferiorità numerica e dopo essere stato sotto agli avversari, di essere quel ghepardo dal graffio facile che aveva fame e slancio. Questo è il calcio, perchè come avevamo anticipato alla vigilia della partita, rimane interpretabile in svariate maniere.

Fabrizio Castori, che per lui la calma in panchina è solo un lontano ricordo di quando si è sposato, ha capito che non era il match per Jallow ed ecco la carta vincente del “ragazzino” che il suo golletto lo segna quasi sempre e sa fare movimento per gli altri senza gesti di stizza. Anzi in area spinge pure e intimorisce il suo diretto marcatore, giusto dunque l’avvallo efficace di farlo partire da titolare.

Non si può certo dire che Moncini è statico o ha piedi da ciabatte, piuttosto il contrario le occasioni le crea, fa gioco per la squadra e fa goal di testa alla Bettega, alla Riva. Non so tifoso se sei d’accordo, ma io me ne compiaccio a fare talune similitudini. L’importante è che lui non legga ciò che scrivo, perchè potrebbe montarsi la testa e non è proprio il caso visto che con il Palermo e la Cremonese deve ripetersi, poi in serie A, tanto sarà ceduto la prossima stagione, può anche farlo dovesse stendere con le sue prodezze, la Juve o il Milan.
Faccio comunque un complimento all’asso romagnolo: è un ragazzo molto intelligente e per iniziare la carriera nel calcio c’è ne vuole molto di intelletto per ridurre nella vita e in campo al minimo gli errori.

In chiusura, abbiamo rivisto un Cesena capace di fare acrobazie è ha saputo innestare la forza negli arti, come un felino, ha difesa di un popolo che oggi torna a suonare i tamburi dei Tartari.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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