Il Verona prova a respirare aria d’Europa, mentre il Cagliari continua la discesa libera. Il recupero della venticinquesima giornata al Bentegodi, partita di riavvio per le due squadre dopo lo stop imposto dalla pandemia, finisce 2-1 e porta gli scaligeri a 38 punti (a uno dal Napoli, due più del Milan) e allunga a 12 gare la serie negativa dei sardi (cominciata l’8 dicembre col pari col Sassuolo, otto sconfitte e quattro pareggi).

Esordio amaro per Zenga, che aveva preso il posto di Maran proprio prima della sospensione.

Consolidato 3-4-2-1 di Juric con Verre e Borini a giostrare dietro la punta Di Carmine.
Zenga rinnova con la difesa a tre e le punte Pereiro e Simone non sulla stessa linea.

I sardi prendono confidenza col nuovo modulo, i padroni di casa giocano a memoria e sfruttano da manuale ogni incertezza. Al 14′ Di Carmine svetta indisturbato sul cross di Lazovic e rompe l’equilibrio. Cagliari in bambola, Lazovic si fa luce in area e colpisce il palo (19′). Al 26′ Di Carmine raddoppia cominciando l’azione a centrocampo (palla rubata a una mediana svagata) e concludendola (dopo aver ricevuto da Verre) con una sberla dai 20 metri.

E qualche istante dopo gli scaligeri sfiorano il tris con Faraoni che si vede ribattuto il tiro dal proprio compagno Borini. Il Cagliari continua a barcollare finché un episodio cambia il volto della gara. Al 35′ intervento scomposto di Borini (che pure prende il pallone) su Rog, l’arbitro Manganiello viene chiamato da Var e decreta il rosso diretto.
I rossoblù capiscono che devono sfruttare il momento e mettono in crisi la retroguardia di casa.

Al 43′ Pellegrini fa sponda sul lancio di Cigarini verso Simeone (dimenticato dalla linea difensiva) che accorcia con una bella acrobazia. La ripresa si apre con Veloso per Verre fra gli scaligeri, Juric alza il muro e lascia l’attacco sulle spalle del solo Di Carmine. O meglio di Zaccagni, perché il tecnico croato al 48′ scambia le punte centrali e si gioca così il secondo slot di sostituzioni.

Dal canto suo, Zenga avvicenda Pereiro con Birsa. A parte la tempistica strana, la mossa di Juric è efficace: il Cagliari va a sbattere contro la difesa ormai schierata a cinque e il Verona punge con veloci contropiedi che vedono spesso Badu nel ruolo di terminale.

Zenga guarda la panchina e fa entrare Mattiello e Paloschi (per Cacciatore e Ionita). Ma pochi istanti dopo perde il vantaggio numerico, perché Cigarini (70′) si merita il secondo giallo per un fallo su Amrabat proteso nell’ennesima ripartenza. Verona ancor più in controllo, Juric si gioca serenamente l’ultimo slot di cambi dando respiro a Lazovic (entra di Dimarco).

Anche Zenga cerca lucidità sulla (sua) fascia sinistra: Lykogiannis per Pellegrini. Brivido in area scaligera quando Pisacane non arriva al corretto impatto di testa da pochi passi su sviluppi di corner, è l’ultima emozione.

La Redazione giornalistica – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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