Ultime giornate per il massimo campionato calcistico con la matematica che poco a poco emette i suoi verdetti definitivi; certificata, nel turno precedente, la retrocessione del Pescara, potrebbe essere la volta del Palermo di salutare la compagnia, trasformando in realtà il rischio già corso nella precedente stagione.

Per decidere chi sarà la terza retrocessa occorre invece altro tempo; il Crotone che pareva già spacciato, è imbattuto da quattro turni, nel corso dei quali ha raccolto dieci punti (solo quattro in meno che nei 29 turni precedenti) ed accorciato le distanze da un Empoli a sua volta “miracolato” nelle trasferte di Firenze e San Siro rossonera.
Appena un punto sopra i toscani, il Genoa in caduta libera da gennaio, che nessuno avrebbe messo in lista retrocessione ed invece nel ritorno ha gettato alle ortiche il buon cammino fino a metà campionato; Juric, Mandorlini ed ancora Juric, per la sarabanda in panchina che è solo la conseguenza dell’ennesima rivoluzione invernale, ormai abituale da quando è patron Enrico Preziosi, il quale fa e disfa non solo in estate, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti.

E in alto? Juve che deve temere ancora la solita Roma spesso brava a farsi male da sola? La trasferta di Bergamo non sancirà ancora matematicamente il sesto scudetto bianconero consecutivo, ma qualcuno aveva scommesso a luglio sulla Juve perdente? Con questo parterre di avversarie? Diciamocelo anche se non ci piace, in attesa dei cinesi-meneghini (forse e chissà quando) i bianconeri possono dormire sonni tranquilli e continuare a comperare i giovani italiani migliori mentre altri sperperano soldi per… Kondogbia!
Finita anche la gara per la piazza d’onore tra i giallorossi ed il Napoli? Derby ed Inter potrebbero darci qualche certezza in più, ma bisognerà attendere ancora per sapere chi andrà direttamente ai gironi di Champions e chi, invece, dovrà sottostare (e magari farsi eliminare) alle forche caudine dei preliminari, il tutto in attesa che arrivi finalmente la riforma ed il posto in più nell’Europa che conta sia realtà.

Lazio ed Atalanta, le più serie candidate all’UEFA, come abbiamo già visto avranno sfide da brividi e superarli indenni sarebbe il miglior viatico per avvicinare il traguardo, considerato che dietro di loro, Milan ed Inter sembrano volere a parole, mentre i fatti “direbbero” cose diverse, con il rischio che sia la Fiorentina a godere del posto in più che potrebbe arrivare dalla finale di Coppa Italia.
Il resto del programma vede la sfida per il nono posto tra Torino e Sampdoria, oltre a qualche incrocio tra formazioni che da tempo possono permettersi di scendere in campo per il puro e semplice divertimento (magari anche quello del pubblico), cosa che non depone certo a favore del calcio di casa nostra, tanto somigliante alla politica, dove se si facesse anche solo il 5% di quanto si chiacchiera, saremmo in cima al Mondo!
Oltre alle interessanti sfide che ci apprestiamo a seguire, c’è sempre la corsa al titolo di cannoniere che si fa via via più agguerrita, con Belotti che dopo il digiuno contro il Chievo, vuole tornare a correre di fronte alla Samp, e non certo da meno sarà il romanista Dzeko, il quale dopo la sostituzione con polemica di Pescara non ha certo abbandonato la voglia di sedersi sul trono dei bomber.

I due capintesta hanno però una concorrenza sempre più agguerrita, con Icardi, Higuain, Mertens ed Immobile, tutt’altro che disposti a lasciar loro via libera; ci sono tante belle sfide in arrivo nella trentaquattresima giornata, tutte da gustare anche per coloro che sono preposti a deciderle con le loro prodezze balistiche.
Speriamo solo che tutti i protagonisti siano all’altezza del compito e manchino, per una volta, le solite lamentele post gara, specie quando si guarda agli errori altrui e si sorvolano quelli di casa propria; a ben guardare (sentire), ma sarà solo un caso oppure sono io a sbagliare, è possibile che la Toscana sforni allenatori dal lamento facile più di altre zone d’Italia? Pensare a Spalletti, Sarri, Allegri e magari metterci anche Mazzarri e Lippi, mi pare di vedere la “banda del pianto lamentoso”, specie facendo un confronto con gente come Gasperini, Maran, giusto per fare due nomi tra quelli che avrebbero ben altro di cui lamentarsi; perdere non piace a nessuno, ma avete già sentito Spalletti fare il filosofo quando è uscito da Champions, UEFA e Coppa Italia o Sarri dire che il Napoli perde non a causa dell’arbitro o del fatturato? E poi la Juve vince in carrozza…

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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