MILANO RIDE, PIANGE ROMA E TORINO …. SBADIGLIA

La Serie A suona la nona ma non per tutti è una sinfonia beethoviana, a partire dal primo anticipo in quel di Reggio Emilia, dove il “fenomeno” Sassuolo aspetta un’Inter ancora scombussolata dallo 0-2 casalingo contro il Real, che potrebbe voler dire l’ennesimo addio-Champions contiano.
Invece pronti via e ci si ritrova con i nerazzurri (vestiti di una improponibile tovaglia) avanti di due reti e fortuna che Lautaro sbaglia di poco il terzo gol, tra una difesa inguardabile ed un attacco da “bombardieri” pure senza Lukaku! Il Sassuolo del grande De Zerbi (santificato un po’ in anticipo rispetto a cosa ha fatto sino ad ora) tiene palla ma non crea praticamente nulla e nella ripresa ne prende un’altra di sberla, ancora con la difesa “allegra” a guardare i nerazzurri che se ne tornano a casa con tre punti e non troppa fatica fatta.
Di fatica ne fa poca pure il Benevento a frenare una Juve che, senza CR7, sembra poca cosa seppure zeppa di presunti fenomeni; così a Pirlo cambiano nuovamente la vocale finale, Dybala fa il capitano da asporto, ma senza trasporto, ed il resto della truppa difficilmente raggiunge la sufficienza in pagella, mentre i giallorossi di Inzaghi vanno oltre le loro possibilità, gettano il cuore al di là dell’ostacolo e conquistano un meritatissimo quanto insperato punto.

A chiudere il sabato ci pensa il Verona di Juric, che sbanca Bergamo dopo aver corso più di un rischio contro la Gasperini-band, ma resta sempre in partita ed affonda appena può contro una formazione assai distante dagli elogi di Liverpool; il 2-0 finale è ingeneroso per i nerazzurri, ma non basta dire che il portiere avversario ha parato tutto, invocando le assenze, perché anche al Verona mancavano alcune pedine, evidentemente meglio sostituite.

L’aperitivo della domenica è dedicato a Lazio-Udinese, con le zebrette che evidentemente fanno parte del complotto anti-Lotito, visto che ne fanno tre ai ragazzi di Inzaghi e se ne tornano beati e tranquilli in Friuli; in casa biancazzurra dovrebbero forse pensare di più a giocare e meno a fare polemiche, aeree o da tampone che siano.

Non molla invece il Milan, cui non serve neppure il sommarsi della Fiorentina prandelliana con l’assenza di Ibracadabra; i rossoneri non si spaventano di nulla e tirano diritti per la loro strada, che oggi li vede in fuga, visti i cinque punti di vantaggio sulle seconde, il Sassuolo e l’Inter, se e quando inciamperanno non è dato sapere, ma certo il Milan odierno si candida per un posto vicinissimo al sole, magari anche a quello di “capotavola”.
A Bologna, nel derby rossoblu, i ragazzi di casa mettono insieme la seconda vittoria consecutiva, contro un Crotone che continua a giocarsela ma sino ad ora ha raggranellato appena due pareggi; basta una stoccata di Soriano nel recupero della prima frazione per portare il Bologna in una posizione tranquilla e serena, mentre il Crotone resta, seppur immeritatamente, fanalino di coda.

Non riesce a vincere invece il Cagliari contro l’altra neopromossa, lo Spezia, che agguanta i sardi praticamente a fine recupero, aggiungendo un altro mattoncino ad una classifica più che degna, corroborata da un buon gioco e dalla voglia di provarci sempre, come dicono anche i numeri della partita.
A chiudere la domenica ci pensa poi il Napoli, che nel ricordo di Maradona fa a fettine una Roma improvvisamente crollata sotto i colpi micidiali di Insigne e compagni; troppo il divario visto in campo e per certificarlo basta il numero dei tiri nello specchio della porta da parte dei giallorossi: uno! Se c’era un modo per ricordare degnamente il Pibe de oro, i ragazzi di Gattuso lo hanno trovato, ma adesso occorre arrivi quella continuità sino ad ora mancata.

I posticipi del lunedì si aprono con il pareggio tra Torino e Sampdoria; i granata tentano il “solito suicidio” sportivo, facendosi rimontare e sorpassare dai blucerchiati, ma alla fine riescono a portare a casa un punto che serve a poco (oggi il Toro sarebbe retrocesso) ma è meglio che incassare la sesta sconfitta in nove giornate.
A fine giornata il Parma, o forse è meglio dire Gervinho, stendono il Genoa, a Marassi; i rossoblu restano così penultimi, mentre i parmensi fanno un balzetto e superano la Fiorentina, non certo una posizione più di tanto tranquilla, ma intanto mettono quattro squadre dietro e per risalire c’è tempo.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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