Anno nuovo stesse cose di sempre, c’è chi vince, chi perde, chi si accontenta e chi gode …. per ora ….
Il 2021 inizia sotto il segno delle milanesi, ovvero esattamente come si era chiuso il “famigerato” 2020, che non si è portato via nulla del suo pesante carico e d’altra parte come si poteva pensare bastasse il rintocco della mezzanotte per spazzare via tutto?

Per una volta si torna a giocare tutti di domenica e pazienza se non per tutti alla stessa ora, ma forse la cosa è stata troppo bella e quindi …. scordatevela, perché magari per rivedere disputare una giornata in un solo giorno, occorrerà attendere altri otto anni ….

A menar le danze del 2021 ci pensano per prime Inter e Crotone, con i calabresi che hanno l’ardire di passare in vantaggio e pareggiare il conto alla fine del primo tempo; poi la banda Gonde si scatena, Lautaro si ricorda di essere “il Toro” e finisce come un set di tennis, 6-2, pur se c’è da capire quanto sia importante l’infortunio occorso a Lukaku.
Alle quindici si gioca, udite udite, su ben sette campi e qualche “miracolo” succede ….

Non a Firenze, dove i viola ed il Bologna decidono che nessuna delle due riceverà in anticipo i dolci nella calza della Befana, ma neppure toccherà a qualcuno il carbone, dato che lo 0-0 finale è lo specchio di quanto visto, escludendo Ribery e Palacio, i soli che abbiano dato un senso alla partita.

Ben altro discorso a Bergamo, dove i nerazzurri hanno asfaltato il “miracolo” Sassuolo, senza se e senza ma; anche senza il Papu (a proposito dove andrà il partente argentino?) i ragazzi di Gasperini hanno dimostrato che si può fare gioco e spettacolo ugualmente, mentre quelli di De Zerbi hanno preso una sonora bambola, infilati costantemente da tutte le parti, a sembrare gli omini del calciobalilla invece che i calciatori della ex quarta in classifica.

A Cagliari risorge il Napoli dopo qualche battuta a vuoto, i sardi resistono per sessanta minuti, fino all’1-1, per poi crollare sotto i colpi di Zielinski e compagni; a dare il metro della partita bastano i tiri, 30 a 7 per la banda Gattuso, che si riprende il quarto posto in solitaria e con una partita da rigiocare …. anzi, da giocare.

Chi invece pare non volare più nonostante l’aereo nuovo (o quasi), è la Lazio, che impatta in casa del Genoa dopo aver ricevuto il regalo di Natale posticipato, un rigore a favore che neppure all’oratorio verrebbe concesso, ma evidentemente arbitro e VAR andavano per margherite; regalo in ogni caso servito a portarsi a casa un solo punto vista la rete del pareggio concessa ai genoani, che hanno meritato ampiamente il risultato.

Piccola divagazione rossoblu, lette le dichiarazioni del DS Marroccu, relative alla serenità portata dal nuovo mister Davide Ballardini; probabilmente il DS ha dimenticato che l’allenatore ravennate si è seduto per la quarta volta sulla panca genoana negli ultimi dieci anni, e se è portatore di serenità perché mandarlo via le tre volte precedenti? Per la risposta suonare …. “Preziosi”.

Sempre nel pomeriggio, alla Roma basta una rete del bomber Dzeko per rimandare a casa la Sampdoria ed incamerare altri tre punti per la corsa Champions; il vecchio “console” Ranieri prova a mettere i bastoni tra le ruote della sua ex formazione, ma ci pensa il capitano al mantenimento del terzo posto in classifica.

A La Spezia è invece il Verona ad avere il sopravvento, con un gioiello del giovane Zaccagni, dopo la superiorità numerica dell’Hellas; gli spezzini sono all’ottavo risultato negativo consecutivo, ma ci hanno provato in tutti i modi e quando non hanno sbagliato loro, hanno trovato sulla propria strada un super Silvestri.

La sconfitta di Spezia e Crotone, oltre al pareggio del Genoa, hanno permesso al Torino maramaldeggiante a Parma di lasciare l’ultimo posto in classifica, inguaiando altresì proprio i parmensi di Liverani; il Toro ha finalmente giocato in undici, portiere compreso, dimostrando che pur se non ben assortita, la rosa granata non è assolutamente da retrocessione, anche se qualcosa sul mercato andrà fatto, iniziando dal fare fuori quei cinque/sei elementi dimostratisi indegni della maglia che indossano.

Anche qui mi permetto una divagazione, perché a leggere certe cose mi viene da (eufemismo) ridere: “un altro obiettivo granata se ne va, per finire allo Spezia” …. trattasi del fiorentino Saponara, che è uno simile ad uno pseudo calciatore ed in stagione è sceso in campo due volte …. e questo è quello che dovrebbe cambiare le sorti del Toro, essere un obiettivo per salvarsi? Ma fatemi il piacere …. ma qualcuno non si vergogna a scrivere certe ca..ate?
Nel tardo pomeriggio, il Milan si riprende a Benevento la testa della classifica, meritatamente e con il carattere dimostrato in questo primo scorcio di stagione; i rossoneri approfittano degli errori, sia difensivi che in attacco, dei ragazzi di Inzaghi, ma dimostrano una concretezza spaventosa anche quando restano in dieci.

Il prossimo turno dirà qualcosa in più delle mire rossonere, perché a San Siro è attesa la Juve che fa fuori l’Udinese con un largo 4-1, ma è tutt’altro che irresistibile come direbbe il punteggio, dato che i friulani fanno tremare una difesa impacciata e ci deve pensare il solito Ronaldo a cavare le castagne dal fuoco, alla faccia dei pensieri e delle intenzioni del “maestro” che, o non si fa capire oppure ha qualche allievo piuttosto “capoccione”.

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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