Juventus? coach Maurizio Sarri reacts during the UEFA Champions League group D soccer match Juventus FC vs Lokomotiv Moscow at the Allianz Stadium in Turin, Italy, 22 October 2019. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Finito il girone d’andata è tempo di tirare qualche somma, parzialissima dato che ancora è tutto da decidere, ma per qualcuno assai diversa da quanto atteso e pronosticato ad agosto; quindi perché non dare i voti alle protagoniste ed a quanto sin qui ci hanno fatto vedere?
JUVENTUS – 6 – Capolista, certo, e prima nel girone di Champions, ma dai bianconeri ci si attendevano cinque punti in meno in classifica rispetto alla stagione precedente? E non doveva essere la Juve sarriana espressione di gran gioco? Infine, la campagna acquisti è stata davvero indovinata o senza un paio di reietti (Higuain e Dybala) che “dovevano” fare le valigie per volontà societaria ed invece rimasti per mancanza di acquirenti, la Juve non sarebbe poi messa così bene?

INTER – 8,5 – Le manca qualcosa per essere competitiva sino in fondo, e vedremo se gennaio servirà a regalare i “desiderata” a Conte, ma l’anno scorso era a -14 dalla Juve, mentre oggi è pressoché sul medesimo piano; è uscita dalla Champions, è vero, però notoriamente il Mister ha sempre qualche difficoltà con la Coppa dalle orecchie, ma sono sottigliezze. Qualcuno dice che non gioca bene, e sarà pure vero, ma fare un passo indietro e ricordarsi di Spalletti?

LAZIO – 8,5 – Sarà, ma a me resta sempre il dubbio che i laziali vengono “trattati” bene come nessun altro; dipenderà da Lotito, che sembra il boss del calcio nazionale, dato che decisioni ed eletti paiono uscire dal suo carnet? Comunque la squadra gioca e lo fa sino al triplice fischio finale, che poi arrivino regali non concessi ad altri è sotto gli occhi di tutti, ma si sa, i tempi della …. Lazietta sono lontani, però allora certi poteri erano assai distanti dai biancocelesti.

ATALANTA – 9,5 – Qualcuno ancora la chiama sorpresa, ma evidentemente non si è accorto che sono quattro anni che a Bergamo crescono ogni volta di più; ha passato il girone in Champions dopo tre sconfitte iniziali, sta risalendo in classifica e solo grazie ad un arbitro da “depennare” non ha vinto contro l’Inter, a San Siro, gioca e segna come nessun altro, ma questo non è sorprendente, perché a Bergamo fanno le cose per bene, tutti, Società, staff, calciatori e tifosi, mentre da altre parti si fanno solo chiacchiere e critiche.

ROMA – 7 – Ha perso, meritatamente, le ultime due partite, ma è già molto meglio di quella della passata stagione; inoltre è andata avanti in Europa, dove potrebbe anche giocarsela fino in fondo; delle romane è certamente meno forte della Lazio, o comunque ha complessivamente meno qualità. Nel ritorno dovrà fare a meno di Zaniolo, ma il ragazzo (pure bravo) non è che abbia sino ad ora dimostrato di essere una “garanzia”, in campo e fuori, ma siamo a gennaio e la rosa potrebbe essere completata per rincorrere la Champions.

CAGLIARI – 7 – Quattro settimane fa era da 9, ma prima o poi arrivano anche i momenti difficili ed il Cagliari ne sta attraversando uno; d’altra parte quando parti per fare una buona stagione da metà classifica, ti vengono immediatamente a mancare portiere e punta forte, e ti trovi in zona Champions, capita che spendi più di quello che sono le tue forze reali ed arriva il momento in cui cali, fisicamente e mentalmente. I rossoblu non sono da Europa, ma guai a pensare di cacciare Maran a causa degli ultimi risultati, anche perché con chi lo sostituisci visto che in giro ci sono solo dei perdenti sopravvalutati?

PARMA – 8 – Gli scudati stanno facendo una buonissima stagione, da squadra quadrata, con un gioco, e che sa approfittare delle occasioni facendo punti anche dove, sulla carta, parrebbe impossibile uscire indenni. A Parma hanno fatto le cose per bene, senza proclami, ma con competenza, quella che serve per allestire una compagine che può giocarsela, magari non per l’Europa, ma sicuramente per la parte sinistra della classifica.

TORINO – 6 – Partito con maggiori ambizioni rispetto a Cagliari e Parma, ha risalito la china con le ultime vittorie a Roma e contro il Bologna, senza strafare (ma a Roma si è visto un bel Toro) e con il problema di tanti infortunati e la partita di Coppa a due giorni dall’ultima di campionato. Uscito ai preliminari dall’Europa, con qualche problema di rapporti con alcuni calciatori e con una parte di tifoseria brava solo a contestare e criticare, con i “leoni da tastiera” buoni per il ritornello “Cairo vattene”, ma incapaci di guardarsi allo specchio e di pensare alla propria vita …. I punti sono gli stessi dello scorso anno e se, come un anno fa, si ritroverà la via della continuità, il Toro darà filo da torcere a tutti.

HELLAS VERONA – 8 – Molti davano Juric come primo mister esonerato, mentre oggi l’Hellas è nella parte sinistra della classifica, davanti a grandi o presunte tali che dovevano vederlo con il binocolo. Questa volta a Verona hanno tenuto i piedi per terra, nessun volo pindarico con i Cassano e Cerci di turno, ma allestito una formazione che gioca sa fare calcio e mettere in difficoltà anche chi vale tre gol di scarto; probabile che la posizione finale sia sotto quella attuale, però sarà comunque e sempre un gran bel campionato per i gialloblu.

MILAN – 5 – E’ bastata una partita e mezza di Ibra per far rispuntare i lacchè rossoneri e la corsa verso la Champions, ma basta davvero Ibracadabra per fare del Milan una formazione in grado di correre almeno per l’Europa? Sarà, ma contro la Samp se c’era una squadra che doveva vincere, quella non era il Milan, così come nella vittoria di Cagliari bisognerebbe valutare anche l’avversaria, o quello vale solo per alcuni altri e non per i rossoneri? Certo il Milan può risalire la classifica, ma non so se eventualmente per crescita propria o calo di alcune avversarie.

NAPOLI – 4 – In Italia, solitamente ma non dappertutto, siamo incapaci di chiudere i cicli quando questi sono finiti, non so se non ce ne accorgiamo o se pensiamo che tutto possa durare in eterno, al di là della realtà e della storia. Andato via Sarri, occorreva attrezzare una rosa diversa, compatibile con il nuovo mister, altrimenti chiamare Ancelotti per fare il …. Sarri, che senso aveva? Proseguire nell’errore è poi stato il massimo, ma ADL ha quella testa lì, visto che pensa di essere solo lui a sapere e capire, con i risultati conseguenti. Inoltre sarebbe ora di riportare sulla terra qualche protagonista, Insigne su tutti, buon giocatore certamente, ma per essere “Magnifico”, otto o dieci partite belle a stagione credo non bastino.

UDINESE – 6,5 – Partita al rallentatore e con il solito cambio d’allenatore delle ultime stagioni, l’Udinese ha ultimamente ritrovato la via della vittoria, anche grazie alla crescita di quel De Paul che a Udine è imprescindibile per una stagione non da retrocedenda acclarata. L’argentino sembrava (voleva?) in partenza, ma una volta rimasto ci ha messo un po’ per tornare ai livelli che gli appartengono; da lui, e dal portiere Musso, dipenderà la seconda metà di stagione delle zebrette, perché gli altri non è che siano gran che.

BOLOGNA – 6,5 – Brutta cosa iniziare la stagione con il proprio allenatore colpito duramente da una malattia terribile, ma questo è anche servito da stimolo ad un gruppo discreto, ma nulla più. Vero che il Bologna ha fatto dieci punti in più dello scorso anno, ma è anche vero che la quota tredici della scorsa stagione era qualcosa di scandaloso. Ho visto il Bologna domenica scorsa e non mi è parso che sia gran cosa; corre, mena, ma contro una squadra che aveva giocato due giorni prima e non aveva praticamente cambi disponibili tirare tre volte in porta credo sia davvero poca roba ed anche tatticamente il mister è sempre lo stesso, tanta grinta e poco altro.

FIORENTINA – 5 – Un’altra piazza dove l’entusiasmo per il cambio di proprietà è servito unicamente a far gridare presunti tifosi con il paraocchi, perché dov’era e dov’è la Viola? Sbaglierò ma Chiesa era da impacchettare e prendere i soldi, perché poi si parla di demotivazione, ma demotivati da che cosa? Non ti pagano? Non ti considerano? Ma non sarebbe ora che certi presuntuosetti simil calciatori fossero trattati alla stregua di quello che danno e non sempre e solo per quello che “potrebbero” per doti che esprimono dieci volte l’anno? Un campione è tale con i fatti, fatti che il figliol prodigo ancora deve dimostrare e chissà se mai dimostrerà.

SASSUOLO – 5,5 – Sono lontani i tempi della corsa Uefa, anche se qualche protagonista è ancora e sempre lì; e si che la rosa non sembra neppure male, ma poi spesso la difesa non difende ed in attacco ci si perde in un bicchiere d’acqua, alternando partite da bei voti ad altre dove ci scappano bocciature senza anima. Stare fuori dalla zona pericolosa è probabilmente l’obiettivo reale degli emiliani, cercando di togliersi qualche soddisfazione, ma nulla di meglio.

SAMPDORIA – 5 – Nei marosi, in estate, tra tentativi di cessione della Società, presto naufragati e l’arrivo di un mister più presuntuoso che bravo; mettiamoci poi una campagna acquisti praticamente a zero ed ecco la Samp giunta a rispolverare l’usato sicuro di mister Ranieri, uno navigato da mille tempeste, scafato da altrettante battaglie e bravo a dare tranquillità mentale, ed un gioco, che servano almeno a tirarsi fuori dalle sabbie mobili e disputare una stagione senza infamia e senza lode, esattamente come la rosa dei ciclisti.

LECCE – 6 – Qualche risultato inaspettato qui e là, ma con una rosa di poca esperienza per poter dare continuità alla stagione; il tutto con un mister che sa di calcio ed è molto più bravo di tanti suoi ben più acclarati colleghi. La salvezza è l’obiettivo massimo di questo Lecce, raggiungibile con qualche innesto di esperienza a gennaio, che però arrivi in Puglia, eventualmente, non per fare la figurina ma per dare il proprio contributo alla causa.

GENOA – 4,5 – Siamo alle solite, a neppure metà campionato arrivava già il terzo mister di stagione, cosa che è ormai consuetudine sotto la Lanterna rossoblù e che dimostra per l’ennesima volta che l’ottusità non ha limiti e sbagliare non serve a nulla se non si è capaci di imparare dai propri errori. La rosa del Grifone inizialmente pareva pure discreta, ma come si fa a cambiare ogni due mesi l’allenatore, al di là dei risultati? Il Genoa ha già beneficiato nelle ultime stagioni della “fortuna”, e non solo di quella, sarà così anche questa volta?

BRESCIA – 5 – Altro giro altra corsa, anche a casa Cellino gli allenatori sono come i camerieri stagionali, vanno e vengono, a volte tornano, in men che non si dica, ma poi i risultati quali sono? Balotelli sembra un calciatore una settimana ogni dieci, salvo usare i buuuu come scusante (e comunque sarebbe ora di finirla con certi imbecilli, ma la nostra società è questa e sarà davvero dura migliorare), che però lascia il tempo che trova, visto che la rosa è piuttosto scarsa e per salvarsi servirebbe ben altro.

SPAL – 5 – I miracoli a volte succedono, altre no, ed a Ferrara ne hanno già fatti parecchi nelle ultime stagioni, tra promozioni doppie e belle salvezze. Nel calcio poi la matematica non è una scienza e se il centravanti una stagione segna da bomber, mentre quella dopo non butta dentro neppure i rigori, hai voglia ad avere un allenatore bravo, la volontà di tutti e pure un gioco, i punti sfuggono e la classifica si fa sempre più pesante una giornata dopo l’altra. Può salvarsi la Spal, questa Spal? la distanza salvezza non è incolmabile, la strada da qui alla fine è ancora tanta, ma bisogna decisamente cambiare passo.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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