Si è svolta oggi la seconda assemblea elettiva dopo le dimissioni formalizzate il 1 settembre da parte di Paolo Dal Pino: i 20 club si sono riuniti nella sede di Via Rosellini in presenza dopo oltre due anni.
Le scorse assemblee, infatti, si erano svolte tutte in via telematica a causa delle restrizioni Covid-19 imposte dal Governo.
I lavori sono iniziati con l’approvazione del verbale della precedente assemblea, successivamente l’amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, ha informato i club su diversi temi sportivi e commerciali.

Prima dell’elezione del presidente, le venti società hanno condiviso all’unanimità il contenuto della lettera inviata lo scorso 11 febbraio dal vicepresidente Luca Percassi al presidente della Figc, Gabriele Gravina.
L’attuale ad dell’Atalanta ha richiesto alla Federazione il rinvio a fine marzo del termine posto per l’adeguamento dello Statuto della Lega ai Principi Informatori federali.

L’obiettivo, infatti, è evitare il commissariamento della Lega: la procedura di elezione del presidente sarà riproposta a fine mese, la data al momento plausibile è quella del 23 febbraio, unico giorno della prossima settimana in cui non ci saranno partite delle squadre italiane qualificate nelle coppe europee.

Al termine dell’incontro la Lega ha diramato una nota condivisa: “Nel corso della riunione – si legge – i club hanno individuato una linea unanime su tutti i temi in esame, fatta eccezione per la sola gestione dei diritti collettivi NON-audiovisivi, per i quali si rendono necessari ulteriori confronti tra le Associate. Il rinvio è stato richiesto anche alla luce della contestuale pendenza della procedura di elezione del presidente della Lega che, celebrata oggi la seconda Assemblea elettiva, sarà riproposta entro fine febbraio con un quorum ridotto alla maggioranza semplice”.

La votazione per il presidente tenutasi oggi ha visto 19 schede bianche e una soltanto col nome di Carlo Bonomi, attualmente unico candidato ufficiale e già presidente di Confindustria. Si parla anche di un fronte minoritario guidato dal numero uno della Lazio Claudio Lotito che avrebbe avanzato la candidatura di Lorenzo Casini, 46enne capo di gabinetto del Mibact, il ministero di Dario Franceschini.

La terza Assemblea sarà decisiva dopo la mancata elezione odierna: il quorum, fissato a 14 votazioni valide, dalla prossima si abbasserà a 11, ovvero la maggioranza semplice.
Bocche cucite al termine dei lavori, soltanto Beppe Marotta ha parlato di Bonomi e dell’unico voto, spiegandone il motivo: “Non l’abbiamo bruciato, non doveva essere nemmeno votato nell’elezione di oggi“.

Fiducia anche da parte di Giovanni Carnevale, ad del Sassuolo: “Bonomi è andato male? No assolutamente, anzi“.

Manca ancora il presidente, ma i 20 club di serie A dovranno decidere entro fine mese, per evitare il commissariamento della Lega a poche settimane dai playoff per le qualificazioni mondiali che deciderà il destino degli azzurri campioni d’Europa.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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