Al Torino basta un gol di Brekalo per battere 1-0 l’Hellas Verona nello scontro diretto di metà classifica, tra due squadre che in questo finale di stagione non hanno nulla da chiedere alla propria classifica. I granata di Juric con questi 3 punti si avvicinano a -2 dagli uomini di Tudor, che non riescono a riscattare la recente sconfitta con il Milan per salutare al meglio il proprio pubblico.

La prima vera occasione della gara la costruiscono gli ospiti al 16′, dopo un errore della retroguardia gialloblu in fase d’impostazione: Brekalo scappa verso la porta di Montipo’ ma colpisce l’esterno della rete. Passano giusto tre minuti ed è proprio lo stesso attaccante granata a sbloccare le marcature con un meraviglioso destro a giro, che colpisce la traversa e termina in rete. Il Verona prova a reagire e a ridosso dell’intervallo sfiora il pareggio con Lazovic, che controlla e calcia di destro trovando la risposta centrale di Berisha.

Nella ripresa è il Torino a farsi vedere per primo con un colpo di testa centrale di Belotti parato da Montipo’, bravissimo anche sulla successiva ribattuta di Zima che sarebbe stata comunque vanificata da un fuorigioco. Il Verona fa fatica a rendersi realmente pericoloso dalle parti di Berisha, mentre al 79′ dall’altra parte i granata sfiorano il raddoppio con il neo entrato Pellegri, sfortunato nel colpire un palo con un destro dal limite. Nel finale i gialloblu tentano gli ultimi assalti alla ricerca del pareggio ma non trovano fortuna.

Udinese-Spezia 2-3, liguri salvi

È lo Spezia a far festa al “Friuli” nel match contro l’Udinese valido per la penultima giornata di campionato. I bianconeri liguri si impongono per 2-3 (Verde, Gyasi e Maggiore rispondono al gol iniziale di Molina, inutile la rete di Marì al 94′) e conquistano la loro seconda salvezza consecutiva.

Parte in quarta la squadra di Thiago Motta, a caccia dei punti (ma ne basterebbe anche uno) che renderebbero matematica la permanenza in A. Il primo vero pericolo lo crea Manaj, che al 9′ si libera di Marì, punta il centro dell’area e serve Agudelo, sulla cui conclusione Silvestri risponde con reattività. L’Udinese gestisce attentamente le prime sfuriate dello Spezia e prova ad uscire alla distanza, con una doppia opportunità per Perez e un colpo di testa ravvicinato di Udogie deviato da Provedel. È il preludio del vantaggio, siglato al 26′ da Molina con un preciso diagonale dalla distanza. I friulani sembrano aver preso il comando delle operazioni, ma la risposta ligure arriva come un fulmine a ciel sereno: cross millimetrico di Ferrer e Verde anticipa Udogie insaccando al volo la palla dell’1-1. Si giunge così in pieno recupero e Ferrer si rende protagonista con un altro assist decisivo: ne approfitta Gyasi che, spalle alla porta, si gira e batte con freddezza Silvestri.

Lo Spezia non si accontenta di aver ribaltato il punteggio e dilaga in avvio di ripresa. Questa volta è Verde a indossare i panni di assistman e Maggiore, in contropiede, a finalizzare il tris. Una rete che taglia le gambe all’Udinese, che pure si era dimostrata volenterosa, dopo il momentaneo pareggio nel primo tempo, nel tentativo di rimettere il naso avanti. La gara si riaccende dopo il 90′, con Manaj che spara in curva il rigore concesso da Aureliano (contatto Perez-Kovalenko) e il 2-3 a firma di Marì che serve solo ad aggiornare le statistiche.

Roma-Venezia 1-1

Nel giorno del ritorno da titolare di Leonardo Spinazzola, la Roma non va oltre l’1-1 contro un Venezia in 10 uomini per un’ora di gioco e già certo della retrocessione prima di scendere in campo. Sono cinque le gare di fila senza vittoria di una Roma che frena ancora nella corsa europea.

L’avvio dell’Olimpico per i giallorossi è da horror come quello del Franchi. Dopo 1′ il Venezia gela i 60.000 presenti: cross di Aramu e colpo di testa vincente di Okereke. La Roma fa la partita ma costruisce la prima occasione da gol al 19′ con Lorenzo Pellegrini che da calcio di punizione colpisce l’incrocio dei pali. Al 24′ sempre il capitano giallorosso protagonista: imbuca per Abraham che tarda la conclusione e favorisce il rientro di Caldara che gli sporca il pallone. L’episodio che cambia la partita si ha al 30′. Kiyine a palla lontana colpisce Pellegrini nelle zone più private e dove fa più male, Sozza è richiamato al Var e non può far altro che espellere il giocatore del Venezia.

Nella ripresa Mourinho si sbilancia: fuori Maitland Niles, Kumbulla e Spinazzola, dentro Karsdorp, El Shaarawy e Zalewski con passaggio alla difesa a quattro. Una Roma super offensiva nei primi 10′ di ripresa colpisce altre due traverse, portando a 18 il numero di legni complessivi in stagione: prima con una botta di Cristante dai venticinque metri, poi con una punizione di Pellegrini da posizione invitante. Al 61′ non è la traversa ma Maenpaa a negare l’1-1 al destro a giro di El Shaarawy.

L’estremo  difensore dei lagunari si supera anche al 76′ sul tu per tu con Pellegrini ma sulla respinta è Shomurodov a ribadire in rete con un gran destro sotto la traversa. Nel finale c’è spazio anche per Volpato che prende il posto di uno spento Carles Perez. Al 90′ ecco la quarta traversa della serata: l’ha colpita Zalewski con la sporcatura decisiva di Maenpaa, che si supera ancora nel recupero sul tocco da due passi di El Shaarawy. Poi il Var non accorda un rigore ai giallorossi per un fallo di mano nell’area veneta. Le statistiche sono eloquenti: 46 tiri della Roma contro i 4 del Venezia. Ma i gol sono solo uno a testa e i punti pure.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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