Il Presidente Sergio Mattarella con Gian Piero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, in occasione dell'incontro con le squadre finaliste della TIM CUP 2019

Terzo appuntamento di stagione per il massimo Campionato dove si è detto e scritto molto più di regole-non-regole che di calcio giocato, anche se sono andate in onda otto partite su dieci, ma di regole e Covid avremo spazio, tempo e modo di parlare.
Qui invece parliamo di calcio giocato, partendo dal fatto per dover ribaltare “quasi” tutto quanto avevamo scritto e detto nei due precedenti turni; il “quasi” è relativo soprattutto all’Atalanta, l’unica con il Milan a viaggiare a punteggio pieno, l’unica davvero in grado di ribaltare la storia del nostro calcio in tempi in cui vincono sempre le solite, più per arroganza di potere che per meriti veri, ma anche di questo riparleremo.

Dunque, cos’è cambiato prima di una nuova, inutilissima, sosta per l’ancor più inutilissima Nations League? Non si fermano Atalanta e Milan, poco cambia il Sassuolo e per alcune negatività, ma è meglio entrare nel dettaglio ….
Iniziando con l’anticipo di Firenze, dove i viola, reduci dalla vittoria contro il Torino e la bella prestazione contro l’Inter, fanno molti passi indietro e lasciano i tre punti ad una Samp apparsa sin lì derelitta o quasi; con Chiesa al passo di addio per approdare in bianconero, la Fiorentina sembra poco concentrata ed incompleta, mentre la formazione di Ranieri presenta la novità Candreva che, di fatto, cambia il volto della squadra e pure il risultato.

A riportare un po’ di normalità ci ha poi pensato il Sassuolo, che dopo le quattro “pere” rifilate allo Spezia, riserva identico trattamento ad un’altra neo promossa, il Crotone; i neroverdi hanno approfittato al meglio dell’inizio all’acqua di rose, con il piccolo inciampo casalingo contro un Cagliari sin qui non irresistibile, ma non tutte e non sempre le ciambelle vengono con il buco e la regola evidentemente vale anche per la formazione di De Zerbi.

Chi invece prosegue il trend negativo è l’Udinese, che perde in casa contro una Roma non eccelsa ma capace comunque di approfittare del momento negativo delle zebrette friulane, ancora a zero in fatto non solo di punti ma anche di reti segnate; magari nelle prossime giornate l’attacco friulano metterà a segno messe di reti, ma sin qui Lasagna e soci hanno dato segnali preoccupanti ed il mercato è ormai al passo di chiusura.

Dell’Atalanta e della manita rifilata al Cagliari non c’è da stupirsi; quello nerazzurro è invece un attacco che fa faville, perché come si potrebbe definire diversamente l’aver segnato tredici reti in tre partite? Certo il Cagliari non era l’avversario più difficile da affrontare, ma la Banda di Gasperini sta solamente proseguendo un viatico iniziato non solo dalle prime tre giornate di stagione.

Chi sta facendo benissimo è anche il neopromosso Benevento, capace di battere un Bologna in altalena, il cui possesso palla ed il maggior numero di tiri in porta, servono solo per far prendere un bel sette in pagella al portiere Montipò, ma non bastano per tornare in Emilia con qualche punto in tasce; i campani invece mettono in carniere altri punti-salvezza, buoni per eventuali tempi grami e per un morale che non deriva solo da un mercato di spessore.

Si riprende dalla batosta atalantina la Lazio, che impatta non senza difficoltà contro un’Inter buona ma non buonissima, che non approfitta del momento non positivissimo della formazione di Inzaghi; il mister laziale potrà anche lamentarsi, ma fino ad ora non pare che la sua formazione sia al livello della prima parte della scorsa stagione, anzi, i risultati e quanto visto in campo paiono essere il contraltare dell’Atalanta, in negativo ovviamente.

Quanto all’Inter si può anche dire che un punto in casa della Lazio in fondo è comunque risultato positivo, ma in realtà per vincere bisogna saper fare tesoro delle pecche altrui, altrimenti a gioco lungo si torna sempre sulla strada che porta a non vincere nulla, a dover mordersi le mani per le occasioni sprecate malamente.

Anche il Parma, proseguendo il nostro resoconto, porta a casa i suoi primi tre punti, contro un Verona che arrivava al Tardini a punteggio pieno, anche ringraziando la Roma ed i suoi dirigenti; ai parmensi è bastato un tiro al primo minuto per chiudere l’incontro e mettere in carniere i primi punti di stagione, mentre pe gli scaligeri la sconfitta è evidentemente un passo indietro.

Entrambe le squadre hanno, o avrebbero, bisogno di rinforzi, che chissà se arriveranno, per affrontare una stagione lunga e difficile, dove sarà probabilmente problematico, scusate il gioco di parole, confermare i risultati dello scorso campionato; a Verona potrebbe essere pericoloso cullarsi sugli allori, mentre a Parma, la nuova proprietà avrà bisogno di tempo che chissà se ci sarà.

Infine ecco il Milan, primo e sempre imbattuto dalla ripresa post Covid, capace di quella concentrazione mancata in Coppa, che avrebbe potuto essere pesantissima e pesare per l’intera stagione; lo Spezia era l’avversaria ideale per vincere e convincere? Forse sì, ma è altrettanto vero che le occasioni bisogna saperle coglierle sempre ed il Milan l’ha saputo fare, almeno sin qui.

Il Direttore responsabili Maurizio Vigliani – Foto Imago economica
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Nella foto in alto Il Presidente Sergio Mattarella Con Gian Piero Gasperini, Allenatore Dell’Atalanta

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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