SERGIO ZAVOLI

Sergio per mio papà è sempre stato un punto di riferimento, un cronista come pochi. Non ho mai avuto il piacere di incontrarlo eppure era un romagnolo come me, di Ravenna.
Rimane, a un anno dalla sua scomparsa uno dei più grandi giornalisti italiani del dopoguerra, tra grandi inchieste, interviste memorabili, reportage che hanno segnato indelebilmente lo sguardo degli italiani su temi come il terrorismo, la scuola, il fascismo, la democrazia, la malattia mentale, i manicomi.

Sergio Zavoli, ha ricoperto diversi incarichi, il più influente quello di presidente della Rai. Ma la sua è una lunga storia storia da quando nel 1947 giovanissimo, iniziò a lavorare proprio a Rimini come cronista sportivo e scrisse per la nostra casa editrice dopo il derby della saraghina romagnola. Notato da un dirigente delle Rai che passava per caso sulla costa adriatica, il giovanissimo Zavoli fu convocato a Roma e iniziò a scrivere radio documentari, all’insegna del neorealismo: cosi realizzò fra gli altri, “Clausura“, che nel 1958 vinse il Prix Italia. Quando si fece notare dagli alti dirigentidella Rai iniziò una lunga collaborazione con Enzo Biagi, il suo programma Tv e una galleria di programmi – da “I Giardini di Abele” a “Nascita di una dittatura“, da “La notte della Repubblica” a “Nostra padrona televisione” – che raccontano il suo “mestiere” in nome del servizio pubblico radiotelevisivo.

Di Sergio ricordo ancora tutte le varie inchieste. Ne cito alcune: Un uomo chiamato Giovaani, dove offre un ritratto a Papa Giovanni XXIII. Il racconto straordinario della missione militare partita dall’aereoporto di Leopoldville in Congo per recuperare le salme dei 13 aviatori italiani della missione di pace Onu, uccisi l’11 novembre 1963 nel villaggio di Kindu. Ma Zavoli si è dedicato anche al Giro d’Italia, con “Processo alla tappa”. E non solo, al Festival di Sanremo del 1967 con le interviste a Mike Bongiorno e Rita Pavone. E, poi l’incontro con Albert Schweitzer”, il medico alsaziano missionario e premio Nobel per la pace 1952 sul suo impegno umanitario contro la lebbra in Africa. Come non citare “Zoom su Fellini” è il dietro le quinte del film del 1965 “Giulietta degli spiriti”.

Zavoli ci ha raccontato di tutto compresa come è nata la radiofonia in Italia, la Civiltà di Trieste, l’Autostrada del Sole, la Guerra delle onde che si è combattuta nell’etere dal 1943, fino alla Liberazione nell’aprile 1945.

Il grande giornalista era nato nel 1923, aveva 11 anni più di papà, è morto lo scorso anno, il 4 agosto, quando l’editore e fondatore della nostra casa editrice, venne al mondo.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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