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In classifica, dietro al Cesena c’è il Parma … o quel che resta di un club storico e prestigioso. Cosa può accadere nei prossimi giorni ? Valutiamo due aspetti: quello sportivo e quello civilistico. Non sappiamo come andrà a finire ma, a meno che non arrivi un miracolo, le ipotesi possibili per il club ducale sono due: retrocessione in B o annullamento del titolo sportivo e conseguente ripartenza dai dilettanti. Vi è anche la possibilità (lo spettro), del ritiro durante il campionato. Nella storia delle serie A, solo una volta successe che un club si ritirò dal campionato: il Palermo nel lontano 1943. In caso di ritiro durante il girone di ritorno del campionato, il regolamento sancisce che tutte le partite successive sono considerate 0 – 3 a tavolino mentre, quelle precedenti, nonché tutti i punti fatti, non hanno valore per la classifica che viene nuovamente riformulata senza tenere conto dei risultati acquisiti dalla società che si ritira. In questi giorni gli addetti ai lavori, stanno anche esaminando la possibilità del fallimento pilotato (simile a quello del Bari). In caso di dichiarazione di fallimento, così come per ogni altra società che entri in questa procedura concorsuale, il Tribunale di Parma nominerà uno o più curatori, i quali avranno come priorità, la valutazione del titolo sportivo affinché un potenziale terzo soggetto possa avanzare offerte per rilevare il club. Con la dichiarazione di fallimento finisce tutto. Crediti e debiti non sono più gestiti dal consiglio di amministrazione ma da una figura, che nell’esercizio delle proprie funzioni, è un pubblico ufficiale: il curatore. Eventuali posizioni creditorie saranno azionate per l’incasso, mentre tutti coloro che avanzano crediti verso il club, si insinueranno nel fallimento con possibilità remote di realizzo.

A cura di Prof. Pierluigi Vigo

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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