Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco e del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha deliberato l’autorizzazione per l’anno scolastico 2022/2023, ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, un numero pari a 422 unità di insegnanti di religione cattolica, 60 unità di personale educativo, 10.116 unità di personale A.T.A., 94.130 unità di personale docente e 361 unità di dirigenti scolastici.

Il numero dei posti a disposizione è assegnato per il 50 per cento alle graduatorie dei concorsi attualmente vigenti e per l’altro 50 per cento alle graduatorie ad esaurimento. Si tratta di insegnanti per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado. Molti dei posti disponibili però rischiano di restare scoperti per mancanza di aspiranti nelle graduatorie.

Su quasi 100.000 posti a disposizione, la suddivisione tra docenti comuni e sostegno prevede: 63.781 posti per i docenti comuni e 30.349 posti per il sostegno.

Poiché l’assunzione docenti è compiuta su base regionale, secondo le indicazioni ministeriali, i sindacati, CISL, UIL e SNALS Scuola, hanno lanciato l’allarme avvertendo che la metà delle cattedre disponibili rischia di restare scoperta per mancanza di aspiranti nelle graduatorie. Secondo quanto stimato dai sindacati le cattedre vacanti potrebbero essere coperte soltanto la metà dei posti disponibili.

Il problema è concreto: le graduatorie dalle quali si dovrebbe pescare per le nomine, nelle regioni dove c’è maggiore necessità, potrebbero non avere candidati sufficienti.

Ma in caso di disponibilità residue di posti, i docenti presenti nelle graduatorie utili possono fare domanda per un’altra regione, la cosiddetta “call veloce”.

Il provvedimento rientra negli impegni per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e punta a fornire risposte più veloci alle esigenze quotidiane dei cittadini. Altri provvedimenti sono stati presi riguardo alla “Giustizia più veloce” (ovvero “la valorizzazione delle forme di giustizia complementare dove si potenziano l’arbitrato e la mediazione e viene estesa la negoziazione assistita anche alle controversie di lavoro”); 11 progetti di impianti eolici e alla Golden power su Fastweb e Wind 3 per il 5G.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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