Sul Cesena calcio è arrivata una scossa tellurica, proprio nel momento più delicato della stagione, la rincorsa verso i play-off che ora sono passati in un piano decisamente inferiore, almeno fino a sabato quando i bianconeri incontreranno il Novara in quella che si può definire una super sfida.

Il fatto del giorno – La Guardia di Finanza ha sequestrato beni e conti correnti per 11 milioni di euro, per reati riconducibili alla gestione dell’ex Presidente Igor Campedelli e ad altre 5 persone che sono finite direttamente nell’inchiesta della Procura di Forlì.

L’accusa – Gli indagati, attraverso operazioni illecite di ordine amministrativo, avrebbero attinto alle casse del Cesena, producendo enormi fondi neri che finivano in alcuni conti privati. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal Gip Luisa Del Bianco su richiesta del procuratore Sergio Sottani.

L’indagine della Magistratura
– Oltre a Igor Campedelli, sono coinvolti quattro imprenditori e due commercialisti di Cesena i quali, in virtù di alcune consulenze maturate dentro il club, avrebbo ideato la frode fiscale.

Pesanti accuse – Emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento dell’Iva, simulazione di reato, appropriazione indebita, riciclaggio e falso il bilancio. In virtù di queste pesantissime accuse la Procura si è cautelata operando un sequestro preventivo di 11 milioni di euro. Il Gip ha accolto la richiesta e ha dunque disposto il sequestro di tutti i beni delle società coinvolte, ovvero: Cesena Spa, Villa Turi srl e la Double T srl. Più nel dettaglio, si apprende che i conti correnti intestati sarebbero ben 65, assieme a 34 depositi titoli e sei cassette di sicurezza aperti e sottoscritti in 44 banche italiane. A ciò vanno sommati diciannove fabbricati e quattordici terreni in Romagna, a Milano. Sequestrata anche un’autovettura e 29 quote di società sparse per oltre 144 mila euro.

Gli indagati – Oltre all’ex Presidente Igor Campedelli (nella foto), tra le persone coinvolte figurano: Polito Trovato, Coclide Mastrorazio, Luca Leoni, Luca Mancini (nella foto) e Maurizio Marin.
Il Cesena – La società guidata dal Presidente in carica Giorgio Lugaresi si sente parte offesa e completamente allo scuro dei movimenti illeciti commessi dalla precedente gestione amministrativa. La società si difenderà per far valere le proprie ragioni e l’intento è quello di collaborare con la magistratura. Il nodo più grosso da sciogliere è quello di sbloccare i 3,6 milioni di euro che fanno parte dell’esercizio corrente. Una cifra imponente per una società di calcio che è alla ricerca di chiudere con trasparenza il proprio bilancio in pareggio e dar corso ai pagamenti gestionali.

I tifosi – In città da quando abbiamo divulgato la notizia in tempo reale non si fa che discutere di questa angosciosa vicenda. Questo lampo a ciel sereno rischia di diventare un vero e proprio incubo, dopo le tante speranze di un risanamento e un futuro migliore sotto l’aspetto economico. Cosa succederà ora si chiedono tutti i sostenitori del cavalluccio anche se arrivasse una promozione di categoria? La paura più grossa è quella che la società attuale possa avere di riflesso delle sanzioni pesanti e che una volta raggiunti i meriti sportivi questi possano essere declassati. L’idea che primeggia è che in città l’aria sarà davvero infuocata fino all’inizio del nuovo campionato.

A cura del Direttore Editoriale – Foto Arnaldo&Valerio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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