epa05918428 Demonstrators clash with members of the Bolivarian National Police as protests continue in Caracas, Venezuela, 20 April 2017. The Bolivarian National Police, using tear gas, tried to disperse protests against the government of Venezuelan President Nicolas Maduro. EPA/Cristian Hernandez

In Venezuela è scoppiata la rivolta.

L’agente della polizia scientifica statale Oscar Perez è insorto contro il governo del paese in nome della libertà politica.
L’ex pilota d’aereo, con l’aiuto di diverse milizie e forze dell’ordine ha iniziato la rivolta contro un governo a suo dire corrotto, antidemocratico e tirannico, inneggiando il popolo Venezuelano a fare altrettanto, in nome del valore più ambito di tutti, ossia della democrazia.

Per insorgere ha scelto la via delle bombe.
Con un elicottero rubato pilotato, sembrerebbe, dall’autista di Miguel Rodriguez Torres ex ministro degli interni dell’attuale capo di stato Maduro , ieri sera ne ha sganciate 4 di bombe contro la sede del Tribunale di Giustizia situato nel pieno centro della capitale Caracas. Tutto ciò mentre c’erano 80 persone dentro.

Il presidente Nicolas Maduro ha definito questo attacco come “atto terroristico” e non come manifestazione e protesta, anche se a differenza degli atti terroristici veri e propri qui di morti non ce ne sono stati.
Molte vittime vengono invece mietute ogni giorno quando civili innocenti tentano di ribellarsi a decisioni del potere forte sulle quali non sono d’accordo, beccandosi in risposta botte o proiettili.

La rivolta, anche se nella modalità sbagliata, è stata fatta “in nome della Costituzione”: molti residenti nel centro di Caracas hanno visto e fotografato l’elicottero, che esibiva su uno dei lati una bandiera con lo slogan, “Libertà 350” in riferimento a un articolo della Costituzione venezuelana che autorizza la rivolta contro autorità antidemocratiche.

In una breve dichiarazione trasmessa a reti unificate, il ministro per la Comunicazione, Ernesto Villegas, ha detto che un elicottero della polizia, rubato dal pilota Oscar Perez, ha sorvolato il ministero degli Interni e il Tribunale Supremo di Giustizia, e dal velivolo sono stati sparati colpi di arma da fuoco oltre alle suddette granate senza che vi siano stati feriti.

Perez, ha aggiunto Villegas, è attivamente ricercato dalle forze di sicurezza, nonché sotto inchiesta per i suoi rapporti con la Cia e l’ambasciata americana a Caracas.

Il presidente ha dichiarato i preparativi di un presunto colpo di stato contro di lui. “Hanno sparato contro il Tribunale supremo: è il tipo di attacco che sto denunciando da tempo”, ha aggiunto il presidente venezuelano, che ha assicurato “cattureremo i colpevoli”.

I media locali hanno pubblicato un video che mostra una persona in uniforme che si presenta come un investigatore della polizia scientifica e viene indicato come uno degli uomini a bordo dell’elicottero. Egli afferma la necessità della lotta “contro la tirannia”. “Vi chiediamo di accompagnarci in questa lotta e uscire in strada (…) La nostra missione è di far vivere libera e bene la popolazione venezuelana”.

Questo atto, questo tentato colpo di stato ha però infastidito molto Maduro, il quale non sta certo a guardare. Da ieri sera c’è infatti il coprifuoco, sono stati impiegati due carri armati in giro per tutta la città mentre gruppi di militari sono entrati nel Parlamento venezuelano, scontrandosi con deputati e senatori.

La violenza genera solo altra violenza e la situazione, già molto tesa potrebbe complicarsi ancora di più nelle prossime ore.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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