Nei giorni scorsi sono stati notificati trentasei Daspo – provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive – di cui dieci con obbligo di firma, emessi dal Questore di Ravenna nei confronti di altrettanti soggetti appartenenti alle tifoserie ultras riconducibili alle squadre di calcio del Ravenna e del Prato. Tutti responsabili dei violenti scontri che si sono registrati lo scorso mese di novembre a ridosso dello stadio cittadino “Benelli” in occasione dell’incontro di calcio “Ravenna F.C.1913 vs Prato”.

I Daspo hanno riguardato venti ultras del Ravenna, sette dei quali anche con l’obbligo di firma e sedici tifosi del Prato, tre dei quali con obbligo di firma.
I destinatari del provvedimento non potranno partecipare a gare e incontri di calcio per un periodo che va da uno a otto anni secondo il coinvolgimento delle singole persone.
I dieci tifosi colpiti dall’obbligo di firma, inoltre, dovranno presentarsi presso gli uffici di polizia mezz’ora dopo l’inizio del primo tempo e mezz’ora dopo l’inizio del secondo tempo di tutte le manifestazioni sportive nelle quali siano impegnate, a qualsiasi titolo, le squadre calcistiche di appartenenza.

I provvedimenti inibitori sono stati emessi poiché poco prima dell’inizio della partita, i trentasei ultras appartenenti alle opposte tifoserie si sono resi protagonisti di una serie di comportamenti gravemente lesivi dell’ordine e della sicurezza pubblica, partecipando in strada a una violenta rissa che ha creato una serie di scontri e danneggiamenti, compiuti anche con l’utilizzo di cinture, cocci di bottiglia e aste di bandiera.

Solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine è stato possibile evitare più gravi conseguenze e non registrare feriti. All’esito delle indagini condotte dalla DIGOS, anche con la visione delle immagini di videosorveglianza dello stadio, sono stati identificati tutti i trentasei partecipanti agli episodi violenti e denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ravenna per rissa, porto di oggetti atti a offendere e lancio di oggetti pericolosi nel corso di manifestazioni sportive.

Al fine di contrastare tale tipologia di comportamenti e arginare la violenza negli stadi, a carico degli stessi, in considerazione della pericolosità del gesto e considerato il rischio di reiterazione della condotta, è stata avviata dalla Divisione Anticrimine un’istruttoria che è terminata con l’emissione da parte del Questore di Ravenna dei provvedimenti inibitori nei confronti dei trentasei ultras. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Omsi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui