Ora è ufficiale: quest’anno la tradizionale “Prima” alla Scala di Milano il 7 dicembre non si farà, almeno con la tradizionale recita dell’Opera. Impossibile – si apprende – con le nuove norme previste dal Dpcm e con l’eventuale zona rossa in Lombardia allestire le prove che servivano a preparare l’evento più importante dell’anno del Piermarini.
Per molti degli orchestrali, ad esempio, non sarà possibile muoversi per recarsi sul posto di lavoro, ma soprattutto la Lucia di Lammermoor di Donizetti, con la quale doveva aprirsi la stagione, necessita del coro, che è proprio dove per il momento si è concentrata la maggior parte dei contagiati e quarantenati.

Teatro: alternativa per pubblico più ampio possibile
“Il Consiglio di Amministrazione del Teatro alla Scala riunito in data odierna ha preso atto che nell’attuale quadro epidemiologico e normativo non sussistono le condizioni per provare e realizzare una produzione aperta al pubblico e del livello e con le caratteristiche richieste per un’inaugurazione di stagione. Non ritenendo di poter avere pubblico in Teatro si cercherà una formula per raggiungere una platea la più ampia possibile”. Lo si legge in una nota del Teatro alla Scala di Milano, in cui si rende ufficiale che la tradizionale ‘Prima’ del 7 dicembre non si terrà con la recita d’Opera e si avanza l’ipotesi di un piano B, che però non e’ stato ancora definito”. Le rappresentazioni di Lucia di Lammermoor previste per il 7 dicembre e per i giorni seguenti sono quindi rinviate. È stato richiesto al Sovrintendente e Direttore Artistico Dominique Meyer di approfondire la sua proposta per una soluzione alternativa di alta qualità per la serata del 7 dicembre”, prosegue la nota del Piermarini.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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