Il 10 febbraio 1996, il russo Garry Kasparov, campione mondiale di scacchi, venne sconfitto per la prima volta da Deep Blue, un computer nato negli anni Ottanta, costruito con il solo scopo di essere fortissimo a scacchi. Mark Robert Anderson – professore esperto di sistemi informatici – spiegò sul sito The Conversation che l’idea “nacque come tesi di uno studente, non come esuberante progetto di uno dei più grandi produttori di computer al mondo”.Lo studente era Feng-Hsiung Hsu, che nel 1996 si sarebbe ritrovato a muovere i bianchi davanti a Kasparov.
Insieme ad altri studenti, Hsu costruì un computer noto come ChipTest, che in un solo secondo era in grado di analizzare qualcosa come 500mila mosse scacchistiche. Da lì, Hsu e compagni passarono a un nuovo e ancora più avanzato computer che chiamarono Deep Thought (“Pensiero Profondo”). In un secondo  poteva analizzare fino a 720mila mosse e nel 1989 vinse i Mondiali di scacchi per computer senza perdere nemmeno un incontro.

A fine 1989 – forte del suo titolo mondiale – Deep Thought sfidò Kasparov, il detentore del corrispettivo titolo umano, e perse. Si intuì comunque che molto presto  un computer avrebbe potuto battere il più forte degli scacchisti umani. Quel computer arrivò quando Hsu e compagni iniziarono a collaborare con la IBM, facendo evolvere Deep Thought in Deep Blue, un computer in grado di analizzare 100 milioni di mosse in un secondo, le sue capacità di calcolo gli permettevano di prevedere e valutare le possibili mosse con enorme anticipo.
Deep Blue vinse la partita, ma Kasparov rovesciò il risultato, a partire dal 17 febbraio, nelle seguenti cinque partite (tre vinte e due patte) vincendo così il match. Nella rivincita del match, giocata nel 1997, Deep Blue riuscì a vincere per 3,5 a 2,5.

Kasparov ipotizzò che la macchina avesse avuto un “aiuto” umano durante la partita, sospetto che ritornò più volte, sia quando si seppe che la macchina non era posta nella stanza nella quale si disputava la partita ma ad alcuni chilometri di distanza e che quindi i dati venivano inviati da terzi, sia per il fatto che al campione russo non furono mai forniti i tabulati sull’attività del computer, che egli aveva richiesto secondo gli accordi della sfida.

Nel 2003 fu realizzato un documentario che  confermò i sospetti dello scacchista: nel video “Game Over: Kasparov and the Machine” furono realizzate delle interviste ad alcuni testimoni che definirono la vittoria di Deep Blue come una manovra della IBM per aumentare il suo valore azionario. La sconfitta di Kasparov da parte di Deep Blue ispirò la creazione di un nuovo gioco chiamato Arimaa che utilizza un set standard di scacchi, ma concepito in modo tale che sia molto più difficile per un computer vincere contro avversari.

articolo a cura di Franco Buttaro – Foto Getty Image

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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