BEPPE GRILLO RITRATTO RITRATTI

Da che mondo è mondo, la satira, specie quella politica, ha fatto la storia e di cose da raccontare, prendendo in giro ce ne sono sempre state; Pasquino e Lucrezia erano le statue su cui venivano affissi gli scritti satirici al tempo del Papa Re e mica erano i primi!
Che poi andando avanti con i tempi le cose siano cresciute o meno, quello dipende da tante cose, compreso il popolo, la sua “vocazione” al credere o meno a chi comanda ed a chi obbedisce, all’essere più o meno alla mercé di politici ed impostori, quando le cose non erano mischiate diventando una sola.

Poco meno di cent’anni fa, eravamo infatti a metà degli anni venti, quando l’era fascista era iniziata da poco, in Italia ebbe grande successo tale CERVO BIANCO, sedicente principe capo pellerossa, che girò la penisola osannato dai fascisti e da chi credeva fosse un ricco mecenate, disposto come lui diceva, ad aiutare chi versasse in condizioni disagiate; il denaro in realtà arrivava dai beni di due nobildonne italo-austriache, madre e figlia, innamoratesi di lui dopo averlo visto in uno spettacolo teatrale in Costa Azzurra, e da lui truffate, così come truffato su un popolo credulone, vestisse o meno la camicia nera.

In realtà il sedicente capo non era affatto un pellerossa, così come Cervo Bianco era in realtà Edgar Laplante, ed invece del delegato della nazione indiana, altri non era che un attore, evidentemente non abbastanza apprezzato visto il “successo” ottenuto nella parte che si era creato; almeno sino a quando, denunciato dalle sue benefattrici, venne a galla la sua vera identità truffaldina e finì per qualche anno alla Carceri Nuove di Torino.

Ma torniamo alla satira ed agli ultimi trent’anni della nostra storia, quella in cui a chi ne è capace, come può scappare il ben di Dio che specie la politica ha saputo “donare” a piene mani spunti (almeno questi) gratuiti? Dall’imprenditore-statista al “Mortadella“, dal “canottiera” al “Leopoldone“, sono forse mancati gli spunti per dar fiato alla satira politica? E dopo di loro, od in alternativa, ecco una pletora vera e propria di venditori di fumo, incantatori di un popolo che nonostante siano passati cent’anni è sempre al livello di …. Cervo Bianco!

Impossibile? Può essere, ma se sono i fatti a parlare, che dire del comico e dei suoi “giannizzeri“? Davvero i vari Giggino, Dibba e compagnia meritavano cotanta fiducia dagli italiani? Certo con loro qualche risata ce la siamo fatta ed il mio omonimo ed i suoi autori ci vanno a nozze con le corbellerie che vengono fuori dalle loro bocche (parlare di cervelli sarebbe troppo, che ne dite?) e basterebbe citare per tutti il prode Toninelli, uno che è diventato persino Ministro e mica del dicastero che si occupa della carta igienica nei bagni pubblici ….

D’altra parte agli italiani i comici sono sempre piaciuti, peccato che Totò, Peppino, Franco e Ciccio, Cochi e Renato, o sono morti o non hanno più l’età per fare il Capo del Governo, al massimo si potrebbe eleggerli Senatori a Vita, ma l’idea è che ci si debba accontentare del Caporale e della sora Giorgia, dell’ex Avvocato degli italiani e di qualche presidente ed Assessore Regionale, piuttosto ben disposti alla comicità e nuovi fratelli De Rege o, nello stilare leggi e leggine più vicini ai fratelli Capone che ai costituzionalisti, tra un punto, un punto e virgola, due punti.

Poi, volendo allargare i confini degli “illusionisti oltre la politica”, come non pensare a Corona (Mauro), Ronnie il rosso ed al magnate Briatore (quello che ce l’ha con politici e tasse, ma vive a Montecarlo e le sue tasse le fa pagare agli italiani?), relativamente ai quali la domanda iniziale è sempre: ma con cosa fanno colazione?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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