Pesce e spezie, agro e salato. La commistione di ingredienti e sapori che trovi in questo piatto testimonia la natura marinara e mercantile del luogo in cui conobbe i suoi albori. La Serenissima Venezia. Al centro di scambi commerciali e culturali con il lontano e affascinante Oriente. Che influenzano anche la gastronomia e ne caratterizzano incontestabilmente i pilastri.

Preparazione – Servire il giorno dopo la conservazione

Monda e taglia a fette le cipolle, poi mettile in ammollo per 30 minuti in una boule con acqua fredda.
Nel mentre, infarina ben bene le sarde, aperte a libro, da entrambi i lati. E scuotile per eliminare la farina in eccesso.

In una padella, scalda due dita di olio d’oliva, quindi inizia a friggere le sarde infarinate.
Appena pronte, toglile dall’olio, passale su una carta assorbente e tieni da parte.

In una pentola, scalda un filo d’olio. Prendi le cipolle, scolale dall’acqua, versale nella pentola e lasciale appassire a fiamma lenta. Almeno per 25 minuti. Regola di sale. Poi copri con un coperchio.

Trascorsi i 25 minuti circa, aggiungi lo zucchero, poi dai una mescolata, versa l’aceto di vino bianco e sfuma alzando leggermente la fiamma. Termina la cottura a fuoco medio. E lascia raffreddare a temperatura ambiente per 30 minuti.

Prendi una pirofila, o anche una terrina, e adagia uno strato di sarde fritte, poi copri con le cipolle, una manciata di uva sultanina e una di pinoli. Componi allo stesso modo un altro paio di strati. E termina con una generosa dose di cipolle, pinoli e uva sultanina. Aggiungi il pepe rosa in grani e la foglia di alloro. Puoi portare in tavola subito, ma l’ideale è di lasciar riposare 24 ore in luogo fresco e gustarle il giorno dopo! E sempre buon Appetito!

A cura di Buonissimo – Foto Buonissimo

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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