Recitare è bello quasi quanto vivere. Puoi essere chiunque vuoi, puoi liberarti delle tute paure, vincere la timidezza e lasciarti andare. Recitare ti aiuta anche a vivere e a capire te stesso e forse è anche per questo che Sara Zanier (classe 1983), da Latina, ha voluto intraprendere questa strada. I suoi primi passi sono quelli della danza, perché prima di correre, la nostra Sara ha deciso di camminare o per meglio dire ballare. Nel 2003 lavora come ballerina per il quiz Azzardo, poi approda, nel 2005, a Passaparola condotto da Jerry Scotti e successivamente decide che è arrivato il momento di fare il grande passo nel mondo della recitazione. Sara recita nella serie tv Grandi Domani, Un Dottore Quasi Perfetto, il Capitano 2 e debutta, nel 2007, sul grande schermo con il film Misstake di Filippo Cipriano. Nel 2008 arriva Incantesimo 10 e poi la famosa serie Centovetrine (dove incontrerà e si innamorerà del suo collega Samuele Sbrighi). Poi ancora un Passo dal cielo 3, Le Tre Rose di Eva, un’altra volta sul grande schermo nel film All’improvviso un Uomo di Claudio Insegno e infine la serie Don Matteo, nel ruolo di Margherita.

Sara, quando si è avvicinata al mondo della recitazione?

“Mi sono avvicinata a questo universo nel 2007, quando per caso un autore di Passaparola mi ha chiesto di interpretare un personaggio nel suo film ‘Misstake’ e io ho detto di sì”.

Quanto è difficile intraprendere questo percorso?

“Non è facile. Richiede molto impegno, studio, ma soprattutto tanta passione e determinazione. Sei sempre messo alla prova, ma le soddisfazioni ti ricompensano di tutti gli sforzi fatti”.

Quando ha capito che questo mondo faceva per lei?

“Dal primo momento che ho messo piede sul set di Misstake. Non avrei mai pensato di fare l’attrice, lì invece ho capito che era quello che volevo”.

Ha frequentato qualche accademia di recitazione?

“Ho fatto alcuni stage di formazione e iniziato a studiare al Teatro Azione a Roma, ma ho frequentato solo per qualche mese, perché in quel periodo ero stata presa a Centrovetrine e il set è diventato il mio banco di scuola. Credo che un attore non smetta mai di imparare, deve rubare con gli occhi, essere curioso nei confronti della vita e delle persone che incontra, perché ognuno può insegnargli qualcosa”.

C’è un ruolo che ancora non ha interpretato?

“Mi piacerebbe interpretare un ruolo drammatico, magari una storia al femminile”.

Secondo lei, è meglio recitare nelle fiction, a teatro o al cinema?

“Fiction e cinema hanno più o meno gli stessi meccanismi, mentre il teatro è completamente diverso. Non c’è un meglio o un peggio, ma si è fortunati se si riesce a fare tutte e tre le cose, perché la differenza sta nel personaggio che interpreti e le emozioni che ti riesce a trasmettere”.

Sul set ha conosciuto il suo attuale marito. Siete sempre sulla stessa lunghezza d’onda o a volte è complicato mettere insieme famiglia e lavoro?

“Avere un compagno che fa il tuo stesso lavoro è un vantaggio. Conosciamo entrambi i meccanismi lavorativi e non c’è bisogno di mille spiegazioni. Ci stimiamo tanto e vogliamo il meglio l’uno per l’altra, siamo i nostri primi fan e questo è fondamentale. Comunque, conciliare lavoro e famiglia non è semplicissimo, perché non abbiamo orari fissi, ma per il resto la gestione famigliare è normalissima”.

Progetti per il futuro?

“Il futuro è incerto come sempre, non programmo nulla e va bene così. Vorrei fare mille cose, adesso, per esempio, c’è una fiction per l’estate e poi sto aspettando di sapere se farò di nuovo parte del cast di Don Matteo. Spero di continuare questa avventura, perché sul set mi trovo molto bene e vado d’accordo con tutti”.

Se un giovane volesse iniziare questo mestiere, quali consigli si sentirebbe di dargli?

“Capire, prima di tutto, se è la cosa che realmente vuole fare, perché molti ragazzi sono attratti dalla notorietà e voglia di emergere. Questo è un percorso che richiede pazienza, perché le porte chiuse in faccia saranno tante, anche se si avrà la fortuna di arrivare in alto. Quindi bisogna guardarsi dentro e capire se si vuole iniziare a fare sul serio oppure no”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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