SANREMO FESTIVAL 2020 . SCAMBIATEVI UN SEGNO DI PACE

La sigla dell’Eurovisione è il chiaro segnale che il Festival di Sanremo 2020 sta iniziando.
Pronti, partenza, via!
Non è Amadeus, ma Fiorello a dare il via alle danze.
Meno male, mi verrebbe da dire, ed ecco che lo showman entra nella platea, vestito da sacerdote.
Ed è “standing ovation”, vestito da sacerdote, vestito da Don Matteo, uno dei pochi Matteo che funziona in Italia!
Fiore vuole portare la pace!
Questo e’ il festival delle polemiche.
Scambiatevi un segno di pace.

“Questo 2020 è cominciato con il virus, la terza guerra mondiale, l’Australia che brucia, e Sanremo.
Quattro disgrazie, Amadeus l’ha fatta fuori dal vaso e si è messo contro tutti, si è messo contro gli uomini e le donne, destra e sinistra.
C’è stata una moria di ospiti. “Sono scappati tutti, manco fossero elettori dei 5 Stelle”.

Ore 1.15, prima della chiusura, riecco Fiore. “Dev’essere bello per un cantante in gara cantare all’una e un quarto”, ironizza.

Chiude la serata la classifica della giuria demoscopica, composta da 300 persone appassionate di musica.
Bugo e Morgan ultimi. Riki penultimo.
Rita Pavone decima, fischi dal pubblico.

A salire Achille Lauro, Anastasio, Raphael Gualazzi, Marco Masini, Irene Grandi (quarta).
Sul podio. Diodato terzo. Elodie seconda. Le Vibrazioni prime.

Ore 00.50 Emma sale sul palco del Nutella Stage, ma la linea torna al teatro Ariston e la sua esibizione non viene trasmessa in tv. WHY?, qualcuno ci spieghi perche?

Il monologo di Rula Jebreal sulle donne è fortissimo, davanti a lei, due leggii, uno bianco e uno nero.
“Lei aveva la biancheria intima quella sera?”, si ricorda di aver cercato su internet di un’anticoncezionale quella mattina?”, se le donne non vogliono essere stuprate devono smetterla di vestirsi da poco di buono”.

Queste sono solo alcune, le frasi e le domande, fatte alle vittime di violenze sessuali nelle aule dei tribunali.
Domande insinuanti, che sottolineano una verità’ amara e crudele.
“Noi donne non siamo mai innocenti, perchè abbiamo denunciato sempre troppo tardi o troppo presto, perchè siamo troppo belle o troppo brutte. Perchè eravamo troppo disinibite, e ce la siamo voluta”.
Cita La Cura, La Donna Cannone, Sally. Canzoni tutte scritte da uomini.
E’ possibile trovare le parole giuste, è possibile raccontare l’amore, l’affetto, e la cura!

E adesso Rula parla agli uomini.
Lasciateci quello che siamo e che vogliamo essere. Siate i nostri complici, i nostri compagni, indignatevi insieme a noi.
Domani chiedetevi come erano le conduttrici di Sanremo.
Ma non chiedete come era vestita, a una donna, la notte in cui è stata stuprata. Non chiedetelo mai più.

Lei si emoziona e si commuove. La platea si alza in piedi
Anche questo è Sanremo! Meno male!
Ci leggiamo domani!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Lecci

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui