E’ stata strangolata Sana Cheema, la 25enne italo-pachistana residente a Brescia e uccisa ad aprile in Pakistan per aver rifiutato un matrimonio combinato. E’ quanto emerge dall’autopsia effettuata sul corpo della giovane: gli inquirenti hanno constatato la rottura dell’osso del collo, indizio che li ha portati a propendere per l’ipotesi dello strangolamento. Settimane fa sono stati arrestati e poi liberati il padre, il fratello e lo zio della 25enne.

La giovane, che era nata in Pakistan, a Brescia aveva frequentato le scuole e, dopo aver lavorato in un’autoscuola, ora gestiva un’agenzia di pratiche automobilistiche. Un paio di mesi fa era tornata nel suo Paese natale, nella provincia del Gujarat, assieme alla famiglia, che voleva farla sposare secondo un matrimonio combinato. “Ha detto che andava in Pakistan perché aveva ricevuto una telefonata importante – aveva raccontato un vicino di casa -. Non ha spiegato molto, ma solo che aveva un biglietto di ritorno”. La giovane, invece, non è mai tornata a casa, uccisa probabilmente dai suoi stessi familiari.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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