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Le origini della festa degli innamorati sono riconducibili al rito pagano dei Lupercali. Il primo “biglietto d’amore” è invece una poesia scritta dal Duca di Orleans nel 1415

Cuori e sentimenti,  frasi sdolcinate sparse un po’ ovunque. Anche quest’anno è arrivato San Valentino, la festa degli innamorati di tutto il mondo. Ma, tra cene a lume di candela e cioccolatini, ci si dimentica che il 14 febbraio è il giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda il beato martire Valentino. A collegarlo al giorno in cui si celebra l’amore contribuiscono alcune leggende che continuano a resistere anche in tempo di covid, e, si perchè l’amore tende a superare ogni dilemma della vita.

La prima narra che, in qualità di vescovo di Terni, intorno al IV secolo d.C. celebrò la prima unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana. Secondo un’altra versione, invece, San Valentino vide una coppia di giovani litigare nei pressi del suo giardino. Per farli riappacificare decise di regalare loro una rosa pregando il Signore affinché mantenesse vivo il loro amore per l’eternità. Dopo che si sparse la voce, ogni 14 del mese, iniziarono dei pellegrinaggi di giovani coppie desiderose di essere benedette dal Santo. In seguito, la festa venne circoscritta al solo 14 febbraio, giorno in cui San Valentino morì

Le origini: i Lupercali romani
La festa antesignana di San Valentino sono i Lupercali romani, antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco e interrotti per volere di papa Gelasio I nel 496 d.C. Si celebravano il 15 febbraio e consistevano in festeggiamenti sfrenati, in aperto contrasto con l’idea di amore cristiana. Le matrone romane si offrivano alle frustate di gruppi di giovani maschi che si aggiravano completamente nudi per le strade. Addirittura le donne in dolce attesa si prestavano alla dolorosa pratica, convinte che avrebbe fatto bene al nascituro.
Papa Gelasio, dopo aver messo fine ai blasfemi festeggiamenti, decise si spostare la ricorrenza al 14 febbraio consacrando San Valentino a protettore degli innamoratI
Le valentine e l’Alto Tribunale dell’Amore
Nel mondo anglosassone ancora oggi si parla di “valentine” per fare riferimento ai biglietti d’amore che si scambiano gli innamorati. Il merito sarebbe della poesia scritta da Carlo Duca di Orleans nel 1415 mentre era prigioniero nella torre di Londra dopo la sconfitta dei francesi nella battaglia di Azincurt. Si trattava a tutti gli effetti di una lettera d’amore indirizzata alla moglie Valentine. Inoltre, in Francia, il 14 febbraio 1400 era stato fondato l’Alto Tribunale dell’Amore. Ispirato ai principi dell’amore cortese, il suo scopo era di dirimere le controversie nate nei matrimoni a causa di tradimenti o episodi di violenza contro le donne. Il criterio di selezione dei giudici seguiva regole peculiari: per assumere il ruolo di togato all’interno del Tribunale dell’Amore era necessario conoscere molto bene le poesie della tradizione letteraria dell’amor cortese.
A cura di Loretta Spagnoli – Foto Imagoeconomica
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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