Oltre 1.000 persone hanno aderito alla prima assemblea regionale sarda di “Noi con Salvini”.
Più gente dei posti disponibili e clima di entusiasmo in sala, al suo arrivo.

Destinatario del messaggio, soprattutto Silvio Berlusconi: «Gli chiedo l’impegno di essere alternativi alla sinistra, fare poche promesse e mantenere quelle poche che facciamo». Per poi continuare: «M’interessa mettere nero su bianco i progetti, quello che offriamo agli italiani, non tanto sulla leadership, che m’interessa poco, quanto questioni come l’abolizione della legge Fornero e temi come le tasse, l’immigrazione, il lavoro, i rapporti con l’Europa».

Sull’isola
«In Sardegna mi piacerebbe riunire tutti i movimenti autonomisti, che hanno una tradizione fortissima, perché qui non c’è un dialetto, c’è una lingua, c’è una storia, una cultura, una bandiera, che però si sono divisi, fra destra, sinistra, rivalità, invidia, gelosie», ha detto Salvini, che guarda alle elezioni regionali del 2019. «Mi piacerebbe che la Lega fosse parte di un movimento autonomista che radunasse tutti i sardi che vogliono dipendere sempre di meno da Roma e da Bruxelles. Arriviamo qua senza voler primeggiare in niente, con la massima umiltà, ma se gli autonomisti si dividono non vanno da nessuna parte. L’autonomia non è né di destra né di sinistra. Per quanto riguarda la Sardegna, è un’autonomia tradita. Faccio un appello a tutti quelli che vogliono che l’isola dipenda sempre meno dalle tasse e dalle follie di Roma e di Bruxelles, tutti possono essere interlocutori, a prescindere da quello che hanno fatto ieri. Oggi comincia una storia nuova».

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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