Riunione del leader della Lega Matteo Salvini con i suoi parlamentari dopo l’incontro con il premier Giuseppe Conte. “Se nei cinque stelle – avrebbe detto il leader del Carroccio ai suoi durante la riunione – prevalesse la linea della barricata e del no a ogni costo valuteremo, io voglio lavorare. La maggioranza c’è ed è questa”.

Avanti sul tema dell’autonomia regionale, senza mettere a rischio l’unità del Paese, avrebbe sottolineato inoltre. Del tema, come ha poi confermato ai cronisti, il ministro dell’Interno ha parlato stamane con il premier Giuseppe Conte. Il via libera alle intese regionali resta in cima all’agenda della Lega, avrebbe poi spiegato ai suoi parlamentari, ma con il premier si sarebbe concordato di procedere con attenzione ai principi dell’unità nazionale.

Non si deve mollare la presa – sarebbe stato infine il suo invito – e puntare a vincere i ballottaggi delle elezioni comunali. Il vicepremier, accolto da un applauso dei suoi, ha sottolineato l’importanza di non fermarsi alla vittoria delle europee ma continuare a lavorare sul territorio per conquistare anche i Comuni al ballottaggio.

All’uscita dalla riunione Salvini ha evidenziato incalzato dai cronisti: “Con Conte c’è stata piena sintonia sulle tante cose da fare. Ma gli ho detto di fare presto e bene. Dobbiamo continuare come fatto negli ultimi mesi, considerando chiusa la parentesi delle polemiche e degli insulti dell’ultimo mese. Un cosa che considero elettorale. Certo che se continuano gli insulti non ci sono altre maggioranze…”, si andrebbe a votare.

“Quali maggioranze? Io maggioranze con gli Scilipoti o i cambia-bandiera di turno non ne faccio. La maggioranza se c’è e’ questa. Per me c’è. Poi non commento le scelte degli altri partiti ma mi rifiuto di andare a pensare, di andare a raccattare tre senatori qui e dieci deputati là, non ci penso proprio…”. A chi gli chiede se in caso di crisi si andrebbe dritto al voto, Salvini ribadisce: “Io non me lo auguro. Vogliamo lavorare per altri quattro anni. Teoricamente dovrei lavorare per andare a votare perché – ragiona Salvini – dovrei pensare che raddoppio i voti e i parlamentari. Io vorrei continuare a lavorare bene come abbiamo lavorato in questi primi nove mesi di governo. Certo – concludo – se dovesse trascinarsi l’ultima parentesi delle ultime settimane, allora non ci sto”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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