Siamo nel 2017, ma la parità del trattamento salariale fra uomo e donna è ancora lontana.

Fortunatamente, l’Italia, almeno sotto questo punto, è tra i primi posti tra i paesi Ocse, quarta per la precisione, con un divario medio del 5,6%, nettamente inferiore a quello di Francia e Germania, dove la differenza di stipendio è rispettivamente del 13,7% e del 17,1% e alla media dei paesi Ocse che è del 14,7%.

Questi dati sono stati diffusi in occasione della giornata della donna dall’organizzazione di Parigi, e sono stati calcolati sulla media dei salari lordi nel 2015 (o dell’ultimo anno disponibile).

In cima alla classifica troviamo il Belgio, dove la disparità si limita al 3,3%, seguito da Lussemburgo (4,1%) e Slovenia (5%). Al penultimo e terzultimo posto si piazzano Estonia (28,3%) e Giappone (25,9%), mentre la differenza più ampia si registra in Corea (36,7%).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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