SABINO CASSESE GIUDICE EMERITO CORTE COSTITUZIONALE

“Con la pandemia che ha cambiato i modi di tutti abbiamo scoperto una società più reattiva, coesa, meno individualista. Questa società non deve essere delusa: e quindi non bisogna continuare a fare errori evidenti”.

Lo ha annunciato Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, intervenendo all’incontro su “La sedia da spostare. Le sfide organizzative di uno Stato”, indetto dalla scuola di formazione per “Architetti della Politica” PolìMiNa (“Politica Milano-Napoli”).

Due le soluzioni individuate dal giudice emerito: “Bisogna accorciare lo Stato con tutte le sue procedure e i tempi troppo lunghi. E poi ci vogliono ‘cento uomini di acciaio’. Abbiamo bisogno di poche persone, ma che siano giuste, efficienti. Troppi cuochi fanno una cattiva cucina”.

Cassese ha puntato il dito sulle tante criticità della Pubblica Amministrazione italiana. Ricordando che “in Italia questione meridionale ed amministrativa si sono legate insieme nel corso della storia”, condanna, partendo dalla campagna vaccinale, lo “Stato arcipelago” determinato dalle Regioni. “La Conferenza Stato regioni è come un bambino che non è ancora cresciuto. Poteva essere un Bundesrat in nuce, ma nessuno ha avuto convenienza ad utilizzarla nel modo giusto preferendo essere tutte le sere sui telegiornali e far svolgere l’opera dei pupi cui abbiamo assistito per un anno”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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