Un’altra tegola sull’oligarca considerato vicino al presidente Putin: le autorità dell’isola di Jersey, un paradiso fiscale legato alla corona britannica nella Manica, hanno congelato l’equivalente di 5,4 miliardi di sterline di attivi (pari a circa 7 miliardi di dollari) ritenuti riconducibili a Roman Abramovich. A riferirlo l’agenzia Bloomberg. Abramovich, il cui patrimonio personale complessivo è stimato in circa 12 miliardi di dollari, è stato sottoposto a dure sanzioni dal governo di Londra e dall’Unione europea, fra le ritorsioni occidentali decise in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, contro figure del business ritenute “funzionali” al potere del presidente russo.

Lo yacht "Solaris" di Roman Abramovich a largo di Bodrum, in TurchiaIHA via AP
Lo yacht “Solaris” di Roman Abramovich a largo di Bodrum, in Turchia

L’eclissi dell’ex patron del Chelsea
La caduta del “Roman Empire” – come chiamano Roman Abramovich i media britannici – è raccontata da settimane con titoli a sensazione dai tabloid dell’isola. Il milardario sta facendo i conti – sempre più salati – con il congelamento se non l’esproprio di fatto, di asset importanti custoditi fra a Londra e dintorni – il cui valore è stimato in una buona metà dei 7,6 miliardi di euro di tesoro personale che il Daily Mail gli accredita: non solo la squadra di prima divisione Chelsea, ma diverse proprietà di extra lusso, collezioni d’arte e beni vari come i giganteschi yacht di sua proprietà che al momento il magnate, non può toccare né liquidare.
Senza contare i problemi di liquidità causata dall’impossibilità di movimentare denaro in Europa o di spostare verso Occidente quello accantonato in Russia: problematiche che però – secondo una sua diretta smentita –  “non lo hanno costretto a chiedere prestiti volanti a partner d’affari stranieri”.

Il 4 Aprile lo statunitense New York Post aveva pubblicato un articolo dove si sosteneva che il miliardario russo stava “chiedendo ai suoi amici di Hollywood e ad altri potenti americani, di prestargli ciascuno un milione di dollari per tenerlo a galla“. Secondo quanto sosteneva il quotidiano Usa con il congelamenteo dei suoi beni negli Usa ed in Gran Bretagna, l’oligarca avrebbe chiesto aiuto “per pagare il personale alle sue dipendenze”: un costo stimato intorno ai 750.000 dollari a settimana.
“Ha contattato il produttore e regista di Hollywood Brett Ratner e la famiglia Rothschild, tra molti altri – scriveva il Post – ma sebbene siano buoni amici di Roman, non hanno accettato di dargli soldi perché nemmeno loro li hanno in contanti liquidi: ed anche perchè non è chiaro quali sarebbero leripercussioni secondo il diritto internazionale”.

A cura di Televideo – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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