Il bel Paese pare arrivato al collasso economico. Non ci sono solo gli sciacalli nei circuiti bancari che mettono all’asta i beni immobiliari delle famiglie in difficoltà, la loro prima casa acquistata quando si era convinti di avere un lavoro garantito, ma che poi è venuto a meno per molteplici fattori, tra tutti il fatto di non dare sviluppo alle piccole medie imprese preferendo le lobby e la larga distribuzione, schiacciando di fatto quella che nel dopo guerra veniva definito il ceto medio.
A ciò dobbiamo aggiungere il lavoro “straordinario rovesciato” di alcuni istituti bancari, dei loro manager, di quei vertici intoccabili, che con la loro virtualità finanziaria (obbligazioni subordinate o pacchetti a risparmio senza garanzie), hanno dilapidato i risparmi di una vita della gente comune.

Si continua a fare finta di niente, almeno gli intoccabili, i politici, credono e pensano che sia così… Ma non è così, perchè gli italiani stroncati da un fallimento totale sulle politiche economiche-burocratiche sono sul piede di guerra. E, lo saranno ancor di più se non vedranno restituiti i loro diritti in tempi brevi. In Italia c’è uno schiacciamento culturale-sociale-economico che nemmeno sotto i bombardamenti della prima guerra si era manifestato.

Tutto sarà salvato dal fondo Atlante? Molti risparmiatori ci sperano, ma rimangono increduli e attendono alla finestra osservando le loro lenzuola bianche lavate con il sapone dei grandi finanzieri e parte di quella massoneria che ha sempre trovato spazio nel gioco delle tre carte.

Come in Toscana, nel Veneto, nelle Marche, in Emilia, anche a Cesena si grida vendetta e risarcimento del danno dopo la crisi dello storico istituto di credito cittadino, ovvero quella Cassa di Risparmio che ha praticamente azzerato il proprio capitale mettendo in seria difficoltà ben 13.200 investitori che si sono visti volatilizzare i loro risparmi che erano sicuri.

Ora il comitato dei risparmiatori indetto dal politico Davide Fabbri che si è costituito come parte civile nei processi in corso contro gli ex vertici della banca attenderà una risposta. Forse gli eredi di questi risparmiatori si vedranno risarciti. A meno che non esista già una legge che sbarra di fatto questa possibilità tra una ventina d’anni visto il periodo necessario delle indagini e dei processi.

Il Direttore editoriale

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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