Non si placa la protesta dei risparmiatori truffati. Oggi, direttamente davanti alla casa della famiglia del ministro Maria Elena Boschi, a Laterina in provincia di Arezzo, si sono alzate urla da parte di alcune decine di risparmiatori e clienti che si ritengono vittime del cosidetto decreto salva banche attuato prima del fallimento di Banca Etruria, Banca delle Marche.
Una manifestazione nella piazza dello stesso paese di Laterina era stata annunciata nei giorni scorsi, ma prima di recarsi nel piccolo centro, i manifestanti hanno voluto anticipare il loro presidio proprio davanti all’ abitazione della famiglia Boschi. Esposti cartelli e striscioni contro il decreto e per richiedere i soldi considerati persi, nonché altre scritte contro il ministro Elena Boschi, il premier Matteo Renzi e il suo Governo. La protesta, con fischietti e tamburi, è durata circa mezz’ora, poi i manifestanti si sono trasferiti in corteo nel paese di Laterina, che dista circa un chilometro. E’ stata una protesta pacifica, a distanza ravvicinata alla proprietà, e sotto lo sguardo delle forze dell’ordine che da mesi ormai sono impegnate nel servizio di controllo e sicurezza della casa del ministro.
I manifestanti hanno gridato invettive contro la legge e e il decreto che, a loro dire, li avrebbe totalmente privati dei loro risparmi in banca. Dall’abitazione della famiglia del ministro Boschi non c’è stato alcun segnale di reazione, alcune persiane delle finestre erano aperte, ma nessuno è stato visto affacciarsi.
Carabinieri e funzionari della polizia hanno convinto, dopo un certo tempo, le “vittime del salva-banche” a liberare la strada di accesso all’abitazione, dove non risulta fosse prevista nessuna iniziativa ma dove le “vittime del salva-banche” si erano dati appuntamento con un passaparola, e a dirigersi invece verso la piazza del paese, dove è continuata la protesta che si svolge in concomitanza con la messa che si svolge nella chiesa sulla piazza e alla quale abitualmente partecipano i Boschi ogni domenica mentre oggi non ci sono.
I risparmiatori – circa un centinaio di persone provenienti anche da altreregioni come Marche ed Emilia Romagna – hanno messo in scena anche delle brevi performance di loro satira. Uno dei manifestanti, vestendosi da finto giudice, con parrucca e toga, si è posizionato sui gradini della chiesa chiedendo ai presenti se secondo loro “Maria Elena Boschi e il padre Pierluigi siano colpevoli o no” della perdita dei risparmi affidati alle banche. Un coro, interrotto dal suono delle campane, ha risposto di sì. Un altro manifestante con dei cartelli tipo sandwich, si è messo di fronte al portone della stessa chiesa e con un megafono si è rivolto al parroco dicendo: “Don Mario, mi raccomando, non faccia più entrare nella casa del Signore, la famiglia Boschi. Se non lo farà, lei, don Mario, sarà compartecipe della nostra rovina economica”. Tra i presenti c’è chi lamenta la perdita di cifre tra i settantamila e i centomila euro. Una donna espone un cartello con la scritta “Eccoci, siamo gli speculatori del 2%”. La protesta andrà avanti, secondo quanto annunciato, tutta la mattina.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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