Il 17enne in stato di fermo per l’omicidio di Giuseppe Dibello e il tentato omicidio di Gesumino Aversa ha confessato di essere stato lui a spingere entrambi gli anziani dagli scogli.
Emerge dagli interrogatori resi questa mattina nell’istituto minorile Fornelli di Bari dinanzi al gip del Tribunale per i Minorenni chiamato a convalidare i fermi.
Il suo difensore, l’avvocato Giuseppe Sardano, ha chiesto l’attenuazione della misura cautelare con concessione degli arresti domiciliari.
Agli atti dell’indagine c’e’ anche una relazione degli educatori dell’istituto Fornelli con i quali il 17enne ha avuto ieri un colloquio e i cui contenuti sono stati oggi ribaditi dinanzi al giudice.
Il 15enne indagato insieme al 17enne, difeso dall’avvocato Giuseppe Carbonara, avrebbe confermato quanto già emerso dalle intercettazioni ambientali: di essere stato presente ma di non aver materialmente fatto nulla, negando di aver seguito i due anziani per rapinarli.
“E’ stato uno stupido scherzo”. Avrebbero giustificato quanto accaduto martedi’ scorso, quando due anziani sono stati spinti dagli scogli in mare e uno di loro, il 77enne Giuseppe Dibello, è morto.
Negli interrogatori di convalida dinanzi al gip del Tribunale per i Minorenni di Bari Riccardo Leonetti, i due ragazzi, di 15 e 17 anni, hanno risposto alle domande negando la rapina.