Correva l’anno 1967 quando, al popolare bar dei Pini cesenate, nacque ufficialmente il primo club di tifosi bianconeri amanti del “Cavalluccio”.
Tra gli associati
Rino Foschi, chiamato il “giallo”. Il fondatore, compianto commendatore Augusto Costantini, ebbe anche la geniale idea, prima dell’inizio del campionato di calcio di registrare al tribunale di Forlì il periodico sportivo “Forza Cesena”. Una dettagliata raccolta d’informazioni concernenti i tanti eventi, con articoli firmati anche da penne illustri.

Da quel magico momento gli amanti del calcio aumentarono a vista d’occhio, mentre la squadra bianconera, dopo alcune stagioni altalenanti, il 10 giugno 1973 conquistò la massima serie, raggiungendo nella stagione 1975-1976 anche l’Europa, con l’ingresso in Coppa UEFA.

Ma torniamo al mio carissimo amico Rino. Ci conosciamo da oltre 50anni (si può dire quasi una vita intera senza mai nulla a pretendere) e per questo posso definirlo un uomo con la grinta di una tigre e il cuore di un leone. Nato a Cesena l’11 luglio 1946 è un dirigente sportivo ancora oggi tra i più ricercati e sanguigni della penisola. Amato e odiato nello stesso tempo (il successo altrui non piace a tutti) é sempre al centro del panorama calcistico. Già direttore sportivo del Palermo dal 2002 al 2008 e direttore tecnico del Cesena – squadra della sua città natale – dal 2013 al 2018; è stato anche presidente del club rosanero palermitano durante la stagione 2018-2019.

L’esordio in carriera è avvenuto nel Messina, prima società per la quale ha fatto il dirigente, nel campionato 1979-1980 in serie C2. Quindi, anno dopo anno, la scalata ai vertici con vari club dalla C1 alla serie A: Teramo, Ravenna, Avellino, Napoli, Trento, Modena, Hellas Verona, Palermo, Genoa, Torino, Padova e non per ultimo il Cesena.

Il suo ruolo e la sua esperienza nel settore calcistico hanno contribuito a fargli scoprire tanti giovani in Italia e in giro per il mondo. Atleti che sono poi diventati colonne portanti di diverse squadre di calcio e futuri giocatori, anche della Nazionale italiana. Un motivo d’orgoglio per tutto il movimento calcistico internazionale.

Osservatore sempre attento, alla continua ricerca di nuovi talenti e pronto a confrontarsi con chiunque senza sudditanza psicologica. Ancora oggi, nonostante il tempo passa senza soste, ci vediamo nel famoso e storico Ristorante Pizzeria “Da Baldo” di Ottavio Pantani, posto sulla via Emilia, a due passi dallo stadio Dino Manuzzi, a ricordare i bei tempi passati, per poi parlare di cattiverie gratuite, di calcio giocato e non solo, degli azzurri che zoppicano e degli americani sbarcati in Romagna con una navicella spaziale per portare il “nuovo” Cesena sulla luna, passando per la lotteria dei playoff.

Dopo le promozioni in serie B di Lumezzane (2003-2004) e Latina (2013-2014) confido sul detto: “Non c’è due senza tre”. Allora è proprio il caso di scriverlo, la musica non è finita, e avremo modo di capire quali nuove note ci farà ascoltare ancora l’amico da sempre e mai domo Rino Foschi, per tutti noi, sempre e solo il “giallo”. Forza Cesena!

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Redazione

Il Vice Direttore Ugo Vandelli

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