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Sono passati cinque anni dalla scomparsa di Maurizio Mosca, ma il suo ricordo di un uomo che amava il calcio in modo sviscerato e burlesco e’ ancora visivo ai miei occhi. Una carriera televisiva e giornalistica da fare brillare le stelle, una passione sfrenata per azzeccare tutti i risultati delle partite, un umorismo infallibile che riuscì ad imprimere anche nelle pagine del Forza Cesena, per una sola volta, accettando il mio invito a quella straordinaria collaborazione.

Il 3 aprile appunto di cinque anni fa moriva a Pavia, Maurizio era figlio d’arte del giornalista e scrittore Giovanni.

Maurizio nacque a Roma il 24 giugno 1940, e inizio’ la sua carriera giornalistica al quotidiano La Notte di Milano, per poi approdare sulla scrivania di caporedattore della Gazzetta dello Sport, dove rimase anche come direttore ad interim per due anni.

Dopo essere stato protagonista, in veste di opinionista, della Domenica Sportiva, inizio’ a lavorare per la televisione a partire dal 1979, debuttando come conduttore di un programma sportivo meneghino. Da Guida al Campionato, striscia domenicale condotta da Sandro Piccinini, a L’appello del martedì, da Controcampo a Studio Sport, Maurizio Mosca prende possesso dei palinsesti televisivi legati al mondo del calcio, e non manca di farsi riconoscere per il suo “pendolo magico” e per i suoi azzardati pronostici.

Ricoverato d’urgenza all’ospedale San Paolo di Milano per un’emorragia interna, seguita a problemi epatici e a un intervento per un tumore, muore dopo una lunga malattia in una giornata soleggiata del 3 aprile 2010 nel reparto malattie infettive dell’ospedale San Matteo di Pavia.

Ci manchi Maurizio, il mio abbraccio possa raggiungerti.

Il Direttore Editoriale – Foto archivio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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