Palloncini rossi e argentati, tanti, tantissimi fiori e sette bare in fila, al centro di uno stadio gremito. Riccione piange le vittime dell’incidente di venerdì scorso che hanno perso la vita lungo la A4 a San Donà di Piave, nel Veneziano.

Una cerimonia molto partecipata per porgere l’ultimo saluto a chi da quell’incidente non ha più fatto ritorno a casa: il sindaco di Riccione Massimo Pironi, la responsabile educativa del Centro 21 Romina Bannini e i cinque ragazzi ospiti del centro, Francesca Conti, Rossella De Luca, Maria Aluigi, Valentina Ubaldi e Alfredo Barbieri.

A presiedere le esequie, attorniato all’altare da tutti i parroci di Riccione, il vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi.

Un addio accompagnato dal canto di sei cori. Oltre alle famiglie delle persone scomparse nell’incidente, gli ospiti e gli educatori del centro, diversi esponenti delle istituzioni, tra cui la sindaca di Riccione, Daniela Angelini, il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Emma Petitti e il sindaco di San Donà di Piave, Andrea Cereser.

In occasione dei funerali, a Riccione è stato proclamato il lutto cittadino.

“Ci sono eventi che segnano in maniera indelebile una comunità. Il 7 ottobre del 2022 resterà per sempre nella nostra memoria cittadina”. Sono le parole della sindaca di Riccione, Daniela Angelini, in un passaggio del suo intervento alla cerimonia funebre.

“Maria, Alfredo, Francesca, Rossella, Valentina, Romina e Massimo – ha poi aggiunto – ci hanno insegnato, ce lo stanno insegnando ora e ce lo insegneranno in futuro, a essere migliori”.

“Nei prossimi giorni pianteremo sette alberi in ricordo dei nostri sette cari nel parco di via Limentani, a fianco della sede del Centro 21 – ha detto ancora la sindaca -. Anche simbolicamente, oltre che attraverso il loro splendido esempio, continueranno a vivere con noi. Sono certa che il loro polline, trasportato dal vento, continuerà a contaminare la nostra comunità”.

Parole commosse quelle del Vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi in un passaggio della sua omelia: “Un grazie a tutti voi del ‘Centro 21’: ospiti e responsabili. Ricevete la nostra stima più sincera e ammirata. Sì, noi ammiriamo, grati e incantati, la vostra generosità, il vostro invincibile coraggio, la vostra inesauribile creatività, la vostra inossidabile passione nel portare avanti quella che papa Francesco chiama la “rivoluzione della tenerezza”.

La speranza di Patrizia Rossi, moglie di Massimo Pironi, ex sindaco di Riccione che ha perso la vita nell’incidente, è che “istituzioni, associazioni” possano “raccogliere il messaggio per fare rimbalzare la sua opera, per dare una mano”.

Pironi, terminato l’impegno politico, si era dedicato a tempo pieno all’inserimento sociale delle persone affette da sindrome di Down.

È solo l’inizio di un cammino”, ha detto Maria Cristina Codicè, presidente della cooperativa Cuore 21, di cui facevano parte le sette vittime dell’incidente, e mamma di una di loro, Maria Aluigi.

A margine dei funerali allo stadio comunale di Riccione, Codicè ha detto che portare avanti i progetti di inserimento sociale della cooperativa di cui facevano parte le vittime “è una responsabilità, perché il segno loro l’hanno tracciato”. Però “non ci sono solo loro – ha aggiunto -, ci sono ancora tutti i ragazzi che continuano a tracciarlo”.

Parole poi sostituite dal suono delle sirene delle ambulanze che si è intrecciato al canto del ‘Non nobis’ eseguito dai sei cori. Le ultime note prima del doloroso silenzio.

A cura di Televideo – Foto Redazione
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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