Sarà Andrea Pirlo il sostituto di Maurizio Sarri; così ha deciso Andrea Agnelli e così l’allenatore, che non ha mai allenato neppure all’Oratorio, passa direttamente dalla panchina della Juve Under 23 a quella della prima squadra, per quello che in casa bianconera auspicano non sia un salto nel buio.
Ovvio che i commenti siano disparati, con chi solleva perplessità e chi invece, soprattutto la parte bianconera, sia entusiasta e sicura della efficacia dell’operazione; difficile pensare che nulla fosse già stato pensato o preparato, magari non in questi precisi termini e magari non con il nome di Pirlo già in pole per una sostituzione di Sarri che sembrava invece già destinato al siluramento, magari anche se avesse vinto la Champions.

Invece, l’uscita piuttosto ingloriosa contro il modesto Lione, ha di fatto innescato ciò che ha portato a questo clamoroso ribaltone, con il Presidente bianconero che, questa volta, non ha ascoltato i suoi più stretti collaboratori, Nedvad e Paratici, con il secondo che pareva addirittura anche lui a rischio allontanamento.

Per ora invece a pagare è solo il mister toscano, uno che non è mai entrato nella mentalità di casa Juve, uno voluto proprio da Nedved (che aveva spinto per la sostituzione di Allegri) e Paratici, uno che doveva portare il bel gioco rimasto invece nelle sole intenzioni.
Paga uno solo la stagione bianconera, nonostante sia arrivato il nono Scudetto consecutivo; una stagione anomala fin che si vuole, ma una stagione che in casa Juve non possono certo considerare positiva, al di là di qualche dichiarazione di facciata, perché dopo le sconfitte nella Supercoppa italiana ed in Coppa Italia, l’uscita agli ottavi di Champions non era nemmeno lontanamente presa in considerazione.

Credo in realtà che la cosa migliore del Sarri bianconero sia stato il sottoscrivere un contratto triennale a sei milioni netti l’anno, un vero capolavoro per l’allenatore più anziano della Serie A, che da sabato scorso potrebbe anche ritirarsi, magari comperandosi una tabaccheria per …. fumarsela tutta, giusto per recuperare le ore passate con solo un filtro in bocca (cosa alquanto di cattivo gusto) e smaltire tutta la tensione accumulata alla Continassa, ad allenare una banda a cui non fregava nulla delle sue teorie sul calcio e sugli schemi, oltre a dover rispondere ad un gruppo di giornalisti “assetati” di polemiche e domande cattive.

Adesso ci dovrà pensare Pirlo, uno che quando calcava i prati verdi era un fenomeno e che magari sarà un fenomeno anche in panchina, ma che qualche difficoltà dovrà comunque affrontarla, perché (magari) sarebbe stato meglio iniziare diversamente, soprattutto senza essere diventato il “capo” di ex compagni che chissà come reagiranno quando ci sarà da fare un’osservazione, quando inizieranno una partita dalla panchina o quando verranno sostituiti a gara in corso.

E CR7, come si comporterà con Andrea? Lo rispetterà più di quanto non ha fatto con Sarri (e ci vuole davvero poco)? Oppure penserà comunque che tutto deve girare intorno a lui? Personalmente credo che l’inizio dei problemi juventini di stagione sia stata la visita di Sarri a Ronaldo, si dice voluta da Paratici, perché quando mai un allenatore “deve” andare ad omaggiare un suo calciatore, per quanto bravo possa essere? Pirlo vogliamo scommettere che incontrerà il fenomeno quando ci sarà il raduno? Certo, magari discuteranno della posizione in campo, ma poi?

Scommettere su Pirlo può essere giusto se si considera il suo passato da calciatore, ma sarà all’altezza delle attese in veste di allenatore? Ne abbiamo visti tanti di fenomeni in campo non ripetersi una volta in panchina, perché se dovessero allenare solo quelli bravissimi, quanti degli attuali allenatori sarebbero a spasso? Gli stessi ex compagni Campioni del Mondo sono tutti bravi allenatori? Gattuso era un “portatore d’acqua”, ma quanto vale in panchina rispetto al Nesta (uno dei tre migliori difensori dei suoi tempi) che fa una fatica terribile in B?

La questione, secondo il mio modesto parere, è che Agnelli abbia scommesso anche il suo futuro su Pirlo, perché se la prossima stagione finisse come quella attuale, la proprietà “vera” della Juventus lo lascerà ancora sulla tolda, insieme al fido Nedved (uno che da dirigente mi pare arrogante come lo era da calciatore) e Paratici (che uscito da sotto l’ombrello di Marotta non è che abbia dimostrato chissà cosa)?

La speranza bianconera è che Pirlo sia subito un crack anche in panchina, salvo che, come azzardato da qualcuno, in realtà a comandare sia una “comune”, con Pirlo e gli anziani a guidare il gruppo non solo negli spogliatoi ma anche in campo, cosa che sarebbe ancora più pericolosa ….
Staremo a vedere, per ora saluto con la frase che mi ha detto un mio amico juventino: “siamo passati da un pirla ad un Pirlo, mah ….”.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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