I grandi, quando diventano tali, lo restano per sempre.

Renato Villalta un grande del proprio sport, la pallacanestro, lo è diventato sul parquet, con le maglie di Mestre, Bologna, Treviso, con quella della Nazionale, dando sempre il massimo delle proprie possibilità, con forza, tecnica, classe, agonismo, rispettando avversari e compagni.
Non si diventa icone a caso ed il discorso non si discosta da quello del leader, dato che nessuno lo è o lo diventa per “autocandidatura”, ma sono gli altri a renderti tale e la cosa vale anche per questo campione di un basket certamente diverso da quello odierno, come da lui stesso nell’intervista rilasciataci, ma dove, come oggi, bisognava buttare il pallone dentro quell’anello e fare un punto in più dell’avversaria.

Tanti allori ha messo in bacheca Villalta: un argento olimpico con la maglia (amatissima) della Nazionale, azzurro con cui ha vinto un oro e due bronzi agli europei, un argento ed un bronzo ai Giochi del Mediterraneo.

Con la canottiera della gloriosa V nera della Virtus Bologna sono invece arrivati ​​tre Scudetti and due Coppe Italia, insieme a compagni che di supporto a lui formavano un complesso fortissimo, grazie ad una amalgama che non era vera solo sul campo di linoleum, ma anche fuori ; ecco qui sta il segreto di tanti successi, e non solo nella pallacanestro.

Renato una volta smessa la maglia di gioco, è rimasto a Bologna e legato alla Virtus, di cui in tempi non troppo distanti è divenuto Presidente; due anni e mezzo tra tantissime difficoltà, pochi soldi e innumerevoli magagne da risolvere; da parte sua con la forza di sempre, con il carattere del combattente, con la parola data che vale più di mille promesse.
Più che raccontarlo, è un piacere sentirlo parlare, specie per chi come me ha i capelli grigi e da appassionato lo ha visto giocare in trasferta in qualche palasport, nelle grandi città o su quei “parquet” dove avevi il pubblico che ti “stoppava” mentre si andava al tiro.

Proprio per questo allo scritto ed alla lettura, credo sia preferibile ascoltarlo nel video allegato; scusandomi per la lunghezza (con lui in primis), ma avrei dovuto continuare con le domande ed ascoltare le sue risposte, quelle di un personaggio che nonostante la grandezza non ha perso la sua semplicità, il piacere di ciò che ha fatto e rifarebbe da capo , la capacità di trasmettere all’interlocutore quella passione che è rimasta la stessa di quando giocava.

Renato Villalta oggi compie gli anni e quindi il piacere è doppio, nell’averlo al telefono per intervistarlo, così come fargli gli auguri e “regalargli” questo semplice ed umile articolo, con la promessa di disturbarlo nuovo, per ascoltarlo ancora con delizia, il piacere di chi ha seguito a lungo il basket, ed ha visto questo gigante, da applaudire anche quando giocava contro la squadra tifata.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui