Sardegna in “bianco” in mezzo a qualche giallo e tanti arancioni, più o meno chiari e scuri, senza farsi mancare pure il rosso, questa la situazione attuale o in vigore dal primo marzo, decisa dal Governo Draghi, d’intesa (forse) con ISS ed i Presidenti delle Regioni medesime.

Giubilo quindi di Solinas, con gli altri Governatori che già stanno studiando il da farsi; perché qualcuno ha il dubbio che i sardi siano facilitati dalla collocazione dell’isola, distante dal resto del Continente e perciò non facilmente “attaccabile” dal Virus e da tutte le sue varianti.

Così in Valle d’Aosta è allo studio il distacco dal continente, a mo’ di autoisolamento, tramite lo scavo di un fossato largo 500/1000 metri e profondo almeno una decina di metri; questo permetterebbe di arrivare presto ad ottenere la zona bianca, non dopo aver deciso che il trasporto da e per la Valle avvenga a mezzo di …. traghetti.

Diverse invece le idee in Sicilia, anche in considerazione di trovarsi già su di un’isola; in proposito il Presidente Musumeci ha già le idee chiare e chiesto ai propri esperti il modo migliore di “allontanare” la Sicilia dal Continente, archiviando contemporaneamente ogni idea riguardo al Ponte sullo Stretto, non tanto a causa delle correnti marine, ma perché la “nuova” distanza tra Messina e Reggio Calabria non potrebbe/dovrebbe essere inferiore ai 50 chilometri.

Ancora più estreme risultano invece essere le idee del Presidente veneto Zaia, che propone per la sua Regione due proposte, da valutare attraverso referendum popolare: la prima prevede la nascita della Repubblica Veneta, staccando quindi completamente non solo il territorio, ma anche la sovranità della propria regione, mentre la seconda non è meno radicale, dato che vorrebbe il Veneto annesso al Regno Britannico, come una novella Gibilterra, o una Malta continentale.

Detto che in Abruzzo l’idea sarebbe invece quella di elevare la totalità del territorio di almeno 800 metri, visto che non è possibile un “trasloco” in altra area, perché di Israele ce n’è uno ed uno deve rimanere; c’è anche chi, impossibilitato a spostamenti, non solo a causa delle poche risorse economiche a disposizione, ha richiesto un aumento dei colori da utilizzare per le diverse zone covidiane.

E’ il caso della Calabria, dove il Presidente Spirlì, che ha assunto l’incarico, dopo la morte della Presidente Santelli, in quanto suo Vice ed in attesa di nuove elezioni, ha chiesto che agli attuali colori sia aggiunto il blu o il verde scuro, da utilizzare in luogo di un eventuale rosso, troppo accostato al colore del vecchio comunismo.
Richiesta ragionevole, considerando il percorso politico di Spirlì, passato per MSI, FI, PdL, Fdl, per approdare all’attuale Lega, e quindi alquanto idiosincrasico al rosso ed a ciò che potrebbe rappresentare.

Tante idee insomma, ed ancora se ne attendono, perché chi non vorrebbe ritrovarsi “in bianco” mentre il Covid purtroppo furoreggia in tutto il Mondo? Quindi Consigli regionali in gran spolvero ed alla ricerca creativa del meglio, tanto che il Presidente lombardo Fontana, ha pensato di rispolverare il buon Giulio Gallera, magari mandandolo al Derby, il famoso cabaret fucina di talenti e di idee, con l’espresso mandato di mandare in bianco …. anche se non sono spose …. anche i lombardi.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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