Reggiana e Cesena al di là del calcio hanno in comune la tradizione contadina. Me lo raccontavano i fratelli Dieci, quando mio padre era un democratico fortemente legato ai bianconeri e io un quasi promettente centromediano. I Dieci che erano imprenditori benestanti e felici di quel pezzo di terra in Emilia, decisero di diventare lo sponsor della società romagnola bianconera, scommettendo non solo sulla squadra che aveva storia da vendere, ma sulla commercializzazione dei loro prodotti che attraverso la Romagna sarebbero stati poi distribuiti con largo successo in gran parte d’Italia.
Erano convinti che il cavalluccio, più che della squadra della loro città, fosse come una perla incastonata dentro una collana.
Il loro marketing aziendale fu premiato e il Cesena il 6 agosto 1981 con il presidente, Edmeo Lugaresi, ricevette da Giancarlo Dieci l’accordo di sponsorizzazione per la cifra di circa 650 milioni di lire per la durata di tre anni, che poi diventeranno cinque, fu la più alta cifra mai ricevuta nella sede di via Montanari.
Dopo 40 anni da quel matrimonio, Reggiana e Cesena hanno sfilato calcisticamente lungo la via Emilia quasi a braccetto rivendicando vittorie, sconfitte o pareggi in egual misura e trasferendo avanti-indietro calciatori come Zandoli, Ballotta, Boranga, Zuccheri, Favale senza dimenticare mister Pippo Marchioro.
Quelle bellissime amicizie sono svanite tra la nebbia e quel calcio di allora non esiste più; sono soli i ricordi di gente buona, sensibile, timida e per la palla a volte provocatoria, quasi pudica nei sentimenti, perchè erano pur sempre derby, alla stessa maniera di oggi.
Reggiana – Cesena, sarà una partita aspra, testarda, in qualche modo anche burbera e scontrosa. Troppo semplice capire i motivi: chi vince prende il largo oppure accorcia le distanze. Mentre in caso di parità ad approfittarne sarà il Fiorenzuola che gioca con testa e cuore sulle sponde del sacro fiume.
Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Valerio Casadei
