Referendum costituzionale. Poche parole e molto silenzio sul voto per il taglio dei parlamentari.
Il 29 marzo gli italiani decideranno. Per il “SI” non servirà raggiungere il quorum

Dopo il grande chiasso per le elezioni regionali di gennaio, pare che la politica sia divenuta “afona” per quanto riguarda la riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari che porterà i cittadini alle urne il 29 marzo.
Una data che ad alcuni (parlamentari) forse assomiglia al giorno del giudizio tant’è che molti politici, per scaramanzia, hanno iniziato un periodo di “ silenzio e scongiuri…” sperando nella vittoria del “NO” , questa infatti non apporterebbe nessuna modifica al numero delle poltrone a disposizione mentre, in caso contrario, con la vittoria del “SI”, i deputati da 630 passerebbero a 400 ed i senatori da 315 a 200.
Una riforma, in realtà, molto gradita a gran parte degli italiani, che senz’altro ritengono troppo elevata e non necessaria l’attuale numerosa rappresentanza politica e che, per questo, a differenza di quanto accaduto in altri referendum, potrebbe portare alle urne un alto numero di cittadini, nonostante non serva raggiungere il quorum per approvare la riforma costituzionale.

A cura di Daniele Baldini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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