ANTONIO PERCASSI

Il Campionato si mette in pari con i recuperi della prima giornata, dando subito sfogo a considerazioni che, se non sono affrettate, lasciano tutto lo spazio possibile a mille cambiamenti.

La sorpresa grossa arriva da Udine, dove lo Spezia lascia la Dacia Arena con tre punti non prevedibili, specie dopo l’esordio shock con le quattro reti incassate ad opera del Sassuolo; l’Udinese però non è alla pari degli emiliani, oltre a non avere ancora un organico completo, e dopo la sconfitta di Verona, non è riuscita ad avere la meglio degli spezzini, neppure giocando gli ultimi venticinque minuti in superioritĂ  numerica.

Lo Spezia ha approfittato alla grande delle difficoltĂ  bianconere, ma di strada per la salvezza ne deve ancora fare molta; Italiano è riuscito a tenere viva l’attenzione ed il morale dei suoi anche dopo la brutta sconfitta dell’esordio e certamente i tre punti di Udine faranno morale, ma questo non cambia le prospettive dei liguri, magari non squadra materasso, ma certamente un gradino sotto tutte le rivali.

Normale invece la vittoria dell’Inter a Benevento, con i giallorossi partiti forte ed in rimonta a Marassi contro la Samp, ma non sempre l’avversaria si fa passare sopra facilmente come i doriani e certo l’Inter non era l’avversario piĂą disposto e disponibile per una nuova impresa; il 5-2 finale rispecchia solo in parte la supremazia della formazione di Conte, perchĂ© le reti campane sono arrivate la prima per una disattenzione gravissima di Handanovic e la seconda a partita largamente chiusa, a dire in ogni caso che anche chi è nettamente superiore non deve mai abbassare la guardia.

Buonissima comunque l’Inter che non ha patito la voglia di ben figurare degli avversari ed ha preso immediatamente in mano l’incontro, creando occasioni a ripetizione ed andando a segno tre volte nella prima mezz’ora, giusto per mettere subito in chiaro che nessuno si facesse illusioni; se i nerazzurri giocheranno con questo spirito per tutto il campionato, evitando le leggerezze e le rimonte “stupide” subite nella scorsa stagione, sarĂ  duro batterli anche per la Juventus o le altre eventuali pretendenti al tricolore.

Pretendenti tra le quali non si può non inserire l’Atalanta, ammesso che giĂ  non la si considerasse tale; la conferma è arrivata dall’Olimpico, dove la Lazio ha assaggiato un brutto rospo, prendendone quattro come una settimana fa il Torino.
Certo tra i laziali ed i granata la differenza è quasi abissale, ma per Gasp e la sua “banda affamata” poco ha importato, la regola del quattro è stata la medesima per entrambe, giusto per far capire a tutti che la Dea è la solita, quella arrivata a giocarsela anche con il PSG in Champions, quella finita terza in classifica dopo una ripresa di stagione da prima assoluta.

Se i bergamaschi potranno dire la loro per lo Scudetto è impossibile dirlo adesso, ma come dice il proverbio “chi ben comincia …” …ha sei punti dopo due giornate, per giunta in trasferta! Arriveranno momenti difficili anche per il Papu Gomez e compagni, ma per il momento è giusto che Bergamo “goda” e ne ha ben donde nel farlo.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica
Nella foto in alto ANTONIO PERCASSI PATRON DELL’ATALANTA E DEL GRUPPO KIKO

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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