Meglio il tradizionale “ritiro all’italiana” o le tanto decantate tournèe estere?

La risposta non è semplice specialmente perchè nel mondo del calcio la preparazione è un argomento delicatissimo di cui parlare.
Sta di fatto che Juventus, Milan, Inter e Roma ogni anno scelgono spesso mete straniere, Stati Uniti o Asia per fare i loro ritiri.
E se adesso che 3 di queste 4 squadre hanno presidenti non italiani la scelta non sorprende, fino a qualche stagione fa, andare all’estero a giocare partite fondamentalmente inutili se non per testare la forma fisica, sembra diventata quasi una moda.

Certo adottare questo tipo di strategia paga molto a livello economico e di estensione brand,ma poi a livello fisico potrebbe rivelarsi logorante; ed è vero che in queste partite più di metà squadra che partirà poi titolare durante l’anno non è titolare, ma è altrettanto innegabile che di fronte a certi avversari, non si vogliono fare figuracce nemmeno in amichevole e quindi si finisce gioco forza per schierare i big, come è poi successo alle italiane.

Anche se poi in realtà il fattore fisico è una scusa per tutti, visto che poi anche gli altri top club europei che si affrontano tra loro subiscono lo stesso destino e compiono gli stessi sforzi.
Nel complesso si può comunque dire che le tournèe italiane all’estero siano andate abbastanza bene, l’inter è stata la migliore, come risultati e gioco mostrato, mentre la Roma, come da pronostico, sembra aver bisogno di assestarsi. La Juventus è però ancora la squadra da battere.

C’è poi, e forse questa è la soluzione migliore, chi affronta la preparazione estiva in Italia, come hanno fatto Napoli e Atalanta, oltre a tante altre squadre, che hanno deciso di non rischiare jet-lag o altre scomodità derivanti da trasferte lunghe e logoranti.

Bastano le fresche montagne del Trentino per prepararsi al meglio per la stagione.
Inoltre la struttura stessa della preparazione del Napoli è stata davvero molto intelligente, basta guardare gli avversari affrontati.
Si è passati, gradualmente, dall’affrontare una rappresentativa locale del posto, fino ai dilettanti, poi Serie B nella sfida col Carpi, e Serie A per testarsi con avversari di un certo calibro, come il Chievo.
Infine per non perdere contatto con l’Europa è in programma l’amichevole( oggi alle 17.45) contro l’Atletico di Madrid, che si giocherà a Monaco di Baviera, tanto per rendere ancora più reale l’atmosfera Europea.

In questo modo si evitano sovraccarichi di lavoro e infortuni o cali fisici dovuti a fattori ambientali. Vero le casse societarie alla fine saranno meno fiorenti, ma chi se ne importa, tanto l’affetto e il calore dei tifosi azzurri ha abbondantemente ripagato, anche a livello di merchandising; le magliette di Mertens e Insigne quest’anno sono state vendute tantissimo.

Anche per Atalanta e Lazio la medesima scelta, ossia quella di non andare dalla parte opposta del mondo per giocare chissà quali partite, anche perchè in Cina, parliamoci chiaramente nessuno conosce queste due squadre.

Un’ultima doverosa considerazione.

Ovviamente non è che adesso si vuole dire che le squadre che hanno fatto preparazioni “interne” siano più forti delle altre. Napoli a parte, tra le fantastiche 4 e tutte le altre c’è un abisso, ma forse la condizione fisica per Juve, Milan, Inter e Roma, a lungo termine potrà risentirne.

Siamo quindi così sicuri che le tourneè estere siano meglio del buon vecchio allenamento made in Italy?

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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