Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il primo marzo si è celebrata la giornata internazionale contro le discriminazioni. La ricorrenza è stata l’occasione per sensibilizzare tutti al rispetto della persona anche nella diversità. Da studi recenti si evince che negli ultimi anni sta aumentando la disuguaglianza raggiungendo percentuali superiori al 70% nella popolazione mondiale, accrescendo il pericolo di divisione e innalzando barriere allo sviluppo economico e sociale.

Come sancito all’articolo 3 della Costituzione Italiana, infatti “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. La Polizia di Stato, a tal proposito, ha proseguito la sua opera di sensibilizzazione. Non solo attraverso la comunicazione ma anche con l’azione di contrasto ai reati di odio e con iniziative rivolte soprattutto alle nuove generazioni. A tal proposito sono proseguiti gli incontri nelle scuole e negli stand durante gli eventi in tutto il Paese. Incontri che hanno permesso di avvicinare migliaia di giovani e con essi riflettere su temi così delicati e importanti.

La linea è quella tracciata dal Dipartimento della pubblica sicurezza al cui interno è stato costituito l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad). L’organismo interforze ha come obiettivo principale quello di gestire con efficacia l’attività di contrasto a ogni forma di discriminazione.
L’Oscad tra le sue molteplici attività svolge anche quella di monitorare e analizzare il fenomeno attraverso i dati delle segnalazioni ricevute e quelli disponibili nelle banche dati delle forze di polizia. Quelli concernenti il 2021 fanno registrare 361 segnalazioni di reati di matrice discriminatoria, sessantaquattro dei quali online.

Tra le fattispecie prese in esame, vi sono gli atti riconducibili a norme specificamente previste dal codice penale per contrastare la discriminazione di ogni forma (odio etnico, razziale, nazionale, religioso e nei confronti delle persone con disabilità), sia quelli che, pur non essendo ricollegabili a “reati di odio”, si manifestano in situazioni in cui l’obiettivo dell’autore è discriminare la vittima. Tra i reati più ricorrenti ci sono quelli riguardanti la razza, l’etnia e il credo religioso mentre gli atti discriminatori, con più incidenza, riguardano l’orientamento sessuale.
L’Osservatorio è costantemente a disposizione dei cittadini per segnalare atti di discriminazione, agevolando inoltre la presentazione delle denunce da parte delle vittime. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui