“La prossima settimana riceveremo il 20% di fiale di vaccino in meno e questa settimana il 29% in meno”. Lo ha detto il Commissario Straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, nella conferenza stampa per fare il punto sulle attività per il contrasto e il contenimento dell’epidemia. “Il calo del 20% di dosi del vaccino Pfizer riguarderà in modo omogeneo tutti i 27 Paesi europei”.

“Le somministrazioni dei vaccini anti-Covid sarebbero state maggiori ma purtroppo i ritardi delle consegne l’hanno rallentata significativamente. Da 80mila somministrazioni al giorno in media, siamo passati sabato a una media di 28mila”, ha spiegato Arcuri. Questo ritardo “è accaduto per una decisione unilaterale dell’azienda. Abbiamo dovuto ridurre di quasi due terzi le dosi di vaccino somministrate e creato una diseguaglianza nel territorio per decisione dell’azienda con alcune regioni che hanno avuto quasi il 60% di dosi in meno. Per questo abbiamo condiviso una redistribuzione delle dosi per compensare l’asimmetria e poi redistribuire con i criteri normali”.

“La nostra campagna rallenta per mancanza della materia prima: se ci sono meno vaccini nel momento in cui inizia la necessità di somministrare la seconda dose, gran parte di essa serve per la seconda dose e ne restano di meno per vaccinate categorie di persone destinate alla prima sessione di somministrazione”, ha detto il Commissario per l’emergenza. “Noi possiamo fare il tifo perché il numero dei vaccini disponibili all’interno dei paesi europei e quindi il numero delle aziende che hanno ricevuto l’autorizzazione aumenti. Possiamo poi tutelarci legalmente”.

“Prima che il primo italiano possa avere il vaccino Astrazeneca serve che Ema autorizzi, che siano verificate le condizioni di autorizzazione, che l’Aifa autorizzi, e che esistano le dosi di vaccino e siano consegnate. Su questa previsione stiamo discutendo con l’azienda per organizzare la distribuzione”, ha detto il Commissario per l’emergenza. “Prevediamo di ricevere 8 milioni di dosi nel primo trimestre di quest’anno”.

Dalla prossima settimana arriveranno nelle regioni i primi 2.679 medici e infermieri che hanno partecipato al bando. Arcuri ha sottolineato che al momento sono 20.795 le candidature già vagliate. I primi medici e infermieri sono stati sottoposti “ad una valutazione – ha detto – e sono idonee e a partire. Dalla prossima settimana invieremo sui territori questi medici e infermieri per rafforzare la capacità di somministrare”.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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