Rinata a nuova vita dalle sue stesse macerie dopo un terremoto che nel 1963 la rase al suolo, Ragusa splende oggi di una bellezza che è espressione di cura, amore e passione di un popolo orgoglioso della sua storia e delle sue origini.

Ricostruita sul precedente impianto medievale, Ragusa Ibla (in siciliano lusu ossia quello che giace di sotto) è il centro storico della città, un tesoro di straordinaria espressione artistica e patrimonio culturale che incarna la sua massima espressione nel Duomo di San Giorgio; con le sue luci e le sue ombre riesce a suggestionare tutti i visitatori, e pure i residenti, che da quel fascino riescono sempre a rimanere stupiti.

La sua piazza centrale è un salotto a cielo aperto; tutt’attorno un dedalo di viuzze portano a cortili segreti e dimore aristocratiche, chiese e all’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici: chissà come sarebbe bello, giocare a nascondino qui, dove il tempo sembra essersi fermato! La parte alta della città, Ragusa Superiore, è detta anche “la città dei ponti” per la presenza di tre ponti pittoreschi che sorgono su una vallata verdeggiante di macchia mediterranea.

In questa terra ricca di bellezze naturali e architettoniche da visitare, si distinguono le creazioni estrose e ricche di elementi decorativi dell’architettura barocca, che ritroviamo su volte, colonne, capitelli e facciate dei 18 monumenti che nel 2002 hanno fatto entrare Ragusa nei siti patrimonio Unesco. A 20 km da Ragusa sorge il Castello di Donnafugata, dimora ottocentesca circondata da un giardino ricco di piante mediterranee ed esotiche, scelta come set per le riprese di Montalbano; la villa del Commissario sorge invece sulla spiaggia di Punta Secca.

La spiaggia di Donnalucata è invece scelta dal Maestro Battiato come residenza estiva: chissà se proprio di fronte a quel mare che sembra essere una delle cure migliori per l’anima, il Maestro è stato ispirato nella composizione dei suoi capolavori! Proprio di fronte a quel mare, mi sono seduta anch’io; e le sue onde, infrangendosi lievi sui miei piedi, sembravano dirmi, soavi: “Perché sei un essere speciale, e io avrò cura di te”.

A cura di Sara Patron – Foto SiViaggi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui