Sempre più adolescenti spronati a dare il meglio, e incapaci di gestire le aspettative dei grandi, sempre più sull’orlo di una crisi di nervi, schiavi fragili di una perenne ansia da prestazione.
Stressati dalla scuola e da un carico di lavoro che ritengono eccessivo, preoccupati di performance non all’altezza di quanto ci si aspetta e in definitiva, non innamorati di quello che dovrebbe essere il luogo principale attorno al quale ruota la loro vita.
Questa la fotografia impietosa degli adolescenti italiani, come emerge dal rapporto sulla salute e il benessere dei giovani, pubblicato dall’ufficio europeo dell’Oms, lo stesso che li descrive pigri e incapaci di avere buone relazioni con gli adulti.

Preadolescenti e adolescenti che si rivolgono all’aiuto di uno psicologo per superare lo stress da “super prestazione”, un’ansia dovuta agli impegni scolastici e parascolastici che leva loro il sonno, li rende nervosi, nei casi peggiori, incide drammaticamente sulla loro salute.
“Performare” alle interrogazioni, eccellere negli sport, accumulare crediti scolastici, superare i test di ingresso per le università, non fallire l’orientamento al liceo: non sorprende che il 56 per cento dei quindicenni italiani dichiari di sentirsi nervoso, quando si prepara per un test, il 70 per cento di essere molto in ansia per le verifiche e l’85 per cento abbia il terrore del brutto voto, dati questi che scaturiscono dal rapporto triennale Pisa dell’Ocse 2017.

“Superare gli obiettivi di una giornata produce rilascio di serotonina e dopamina, spiega un illustre psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva, ma induce altresì alla dipendenza da qualcosa che, di fatto, è gestito dall’esterno, da obiettivi imposti dalla scuola, e dai genitori, che producono nel ragazzo una convinzione: se faccio e riesco, io sono!
IL successo deriva da cio’ che fanno, indipendentemente dall’aver maturato una consapevolezza di chi essi sono!
Il successo! Ossessione ormai dei nostri, e dei loro tempi.

Esserci sempre, esserci in tutto, per tutto, fare meglio degli altri: negli Stati Uniti il fenomeno è esploso anni fa, l’uso nei bambini e negli adolescenti di erbe e integratori, per migliorare le prestazioni, la massa muscolare, e la memoria, la concentrazione e il sonno, è raddoppiato in un decennio.
In Italia ne fa uso il 35 per cento dei ragazzi.
Il peso delle aspettative dei genitori, in una società fortemente competitiva grava sulle spalle dei ragazzi.

Un concetto questo che andrebbe assimilato prima ancora che dai ragazzi, dai genitori.
Specialmente i genitori della generazione “della crisi”, con pochi figli ipervalorizzati e cresciuti nella società dell’apparenza.
Da qui il passo e’ breve: insegnanti in ostaggio, che promuovono per il terrore che gli studenti commettano sciocchezze, e genitori per cui differenziare il figlio dagli altri equivale a non dargli le stesse possibilità, farlo sentire diverso.
Il rischio è fare ”figli di cristallo”, bravissimi, nei corsi, magari, ma incapaci di attraversare la strada da soli!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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