Raffaele Fitto è nato a Maglie il 28 agosto 1969.
Dal 22 ottobre 2022 è Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR del Governo Meloni e dal 10 novembre 2022 anche con delega al Sud.  È stato inoltre Presidente della Regione Puglia dal 19 maggio 2000 al 27 aprile 2005 e Ministro degli affari regionali dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 nel Governo Berlusconi IV.
Breve biografia:
Raffaele Fitto è il secondo dei tre figli di Rita Leda Dragonetti e del politico democristiano Salvatore Fitto, anch’egli Presidente della Regione Puglia dal 1985 alla sua morte nel 1988.
Dopo aver conseguito la maturità scientifica al liceo statale “Leonardo da Vinci” di Maglie, nel 1994 si laurea in giurisprudenza all’Università degli Sudi di Bari “Aldo Moro”.
È sposato con Adriana Panzera e ha tre figli: Salvatore, Gabriele e Anna.
Subito dopo l’improvvisa scomparsa del padre, deceduto in un incidente stradale nell’agosto 1988 mentre era Presidente della Regione Puglia, inizia la militanza politica nella Democrazia Cristiana (DC), nelle file della quale, all’età di vent’anni, viene eletto in Consiglio regionale della Puglia nel maggio 1990.
Nel 1994, con lo scioglimento della DC, aderisce alla rinascita del Partito Popolare Italiano di Mino Martinazzoli, e l’anno successivo segue il segretario Rocco Buttiglione nella minoranza del partito favorevole ad un’alleanza con Forza Italia, che prende il nome di Cristiani Democratici Unti (CDU). In occasione delle elezioni regionale pugliesi del 1995 si ricandida con il CDU e viene riconfermato Consigliere Regionale; successivamente viene nominato Vicepresidente della Regione Puglia e Assessore al Turismo nella giunta di centro-destra guidata dal Presidente Salvatore Distaso.
Nel 1998, in polemica con il tentativo del CDU di avviare un progetto neo-centrista, lascia il partito e insieme ad altri esponenti fonda i Cristiani Democratici per la Libertà con lo scopo di proseguire l’alleanza con la coalizione di centro-destra del Polo per le Libertà.
Nel giugno 1999 è eletto Parlamentare europeo nella circoscrizione Sud con Forza Italia. Rimane in carica sino alle dimissioni del giugno 2000.
In occasione delle elezioni regiionali pugliesi del 2000 si candida alla Presidenza della Regione Puglia con il sostegno del Polo e riesce a sconfiggere il concorrente dell’ulivo Giannicola Sinisi, con il 53,9% dei consensi. Diviene così il più giovane Presidente di Regione della storia della Repubblica Italiana.
Negli stessi anni i Cristiani Democratici per la Libertà confluiscono organicamente in Forza Italia di Silvio Berlusconi.
Ricandidatosi alle elezioi regionali pugliesi del 2005, è sconfitto dal candidato di centro-sinistra Nichi Vendola (Partito dela Rifondazione Comunista) per 14 000 voti, pari allo 0,6% dei consensi.
Coordinatore regionale di Forza Italia fino al 2009, è stato per un anno a capo dell’opposizione di centro-destra in Consiglio regionale, prima di dimettersi, optando per il seggio di parlamentare.
Alle elezioni politiche del 2006 si candida nelle liste di Forza Italia e viene eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Puglia. Diviene successivamente componente della 1ma Commissione Affari Costituzionali della Camera. Sempre nel 2006 è nominato da Silvio Berlusconi responsabile di Forza Italia per l’Italia meridionale.
Nel dicembre 2007 è nominato responsabile per i rapporti con altri partiti e movimenti per Il Popolo della Libertà.
Nel 2008, a seguito delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Vittorio Mangano, condannato per associazione di tipo mafioso definendolo “eroe”, si dice concorde con il pensiero di Silvio Berlusconi.
Alle elezioni politiche del 2008 viene rieletto con il PdL alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Puglia e a maggio dello stesso anno è nominato Ministro degli affari regionali nel Governo Berlusconi IV. All’indomani delle elezioni regionali del 2010, considerato l’esito negativo per il centro-destra nella regione Puglia, rassegna le proprie dimissioni da Ministro, assumendosi piena responsabilità della sconfitta elettorale, ma il Consiglio dei Ministri le respinge.
Nel giugno 2010 alle funzioni di ministro per gli affari regionali si aggiunge quello per “la coesione territoriale” con alle dipendenze il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, precedentemente del Ministero dello sviluppo economico.
Alle elezioni politiche del 2013 si ricandida alla Camera come capolista del PdL nella circoscrizione Puglia ed è rieletto.
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia.
Il 24 marzo 2014 diventa membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia.
Il 16 aprile 2014 viene candidato alle elezioni europee come capolista di Forza Italia  nella Circoscrizione Italia meridionale.
Viene rieletto a Strasburgo con 284.547 voti, risultando il secondo candidato più votato in assoluto in Italia in un’unica circoscrizione, dietro all’esponente del PD Simona Bonafè e il primo assoluto in quella del Sud.
Si dimette dunque dalla carica di deputato nazionale, cui gli subentra Nicola Ciracì.
Fitto, da tempo in forte dissenso con Silvio Berlusconi, perché non ne condivide importanti scelte politiche quali il cosiddetto “patto del Nazareno”, e con i vertici del partito che formano il cosiddetto “cerchio magico”, fonda una corrente in Forza Italia con il nome di Ricostruttori, costituita da qualche decina di parlamentari, molti pugliesi, vicini a lui. Fitto, infatti, è convinto che l’accordo con il PD, che va appunto sotto il nome di patto del Nazareno, sarebbe un colpo mortale per Forza Italia perché gli elettori non capirebbero.
Nell’aprile del 2015 in Puglia si consuma la rottura con la dirigenza di Forza Italia, dato che Fitto sostiene, con il suo nuovo movimento politico Oltre con Fitto, come candidato presidente alle elezioni regionali Francesco Schittulli, mentre Forza Italia candida alla Presidenza Adriana Poli Bortone di Fratelli d’Italia.
Il 17 maggio annuncia infine la propria uscita da Forza Italia, la costituzione dei gruppi parlamentari Conservatori e Riformisti (poi costituito solo al Senato) e l’adesione, in sede europea, al Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (formazione di cui fanno parte i conservatori britannici), di cui è nominato Vicepresidente.
Il 3 giugno seguente nasce il nuovo gruppo al Senato, composto da 11 senatori di Forza Italia più Salvatore di maggio di Popolari per l’Italia.
Il 28 gennaio 2017 il partito si federa con altre organizzazioni locali assumendo la nuova denominazione Direzione Italia, che alla Camera è nel Gruppo misto, mentre al Senato è in GAL.
Il 17 giugno si riunisce a Roma il primo congresso del partito, che elegge Fitto presidente all’unanimità. Il partito si presenta subito alle elezioni comunali come alleato degli altri partiti di centro-destra, riscuotendo un buon risultato a Lecce (17%) e partecipando alla vittoria di Marco Bucci a Genova.
Il 19 dicembre dello stesso anno, insieme a Maurizio Lupi ed Enrico Costa (ex Alternativa Popolare), Saverio Romano (Cantiere Popolare), Enrico Zanetti (Scelta Civica) e Flavio Tosi (Fare) dà vita a “Noi con l’Italia” e ne diventa il presidente.
In vista delle elezioni politiche del 2018, grazie a un patto con l’Unione di Centro di Lorenzo Cesa costituisce la cosiddetta “quarta gamba” della coalizione di centro-destra, che raccoglierà l’1,19% al Senato e l’1,30% alla Camera e tra i “fittiani” viene eletto solo Renzo Tondo all’uninominale.
Dopo il fallimento della lista centrista, il 6 dicembre 2018 Direzione Italia di Fitto si federa con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni in vista delle elezioni europee del 2019, con l’obiettivo di dare vita a un nuovo partito conservatore e sovranista.
Alle elezioni si piazza dietro alla Meloni nella circoscrizione Italia meridionale con 87.774 voti, di cui 55.528 raccolti nella sola Puglia.
Il 19 giugno 2019 viene scelto come co-presidente del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei.
Il 29 ottobre Direzione Italia confluisce in Fratelli d’Italia, partito nel quale Fitto entra a far parte.
Il 22 giugno 2020 Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia annunciano la decisione di candidare nuovamente Fitto a governatore della Regione Puglia, in contrapposizione al presidente uscente Michele Emiliano. E’ sostenuto anche dalla lista Unione di Centro-Nuovo PSI e il 21 luglio a Bari presenta la sua lista civica “La Puglia domani“.
Alle elezioni del 20/21 settembre raccoglie il 38,93% dei consensi, venendo sconfitto da Emiliano, che ottiene il 46,78% dei voti.
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato per la Camera dei deputati come capolista di Fratelli d’Italia nel collegio plurinominale di Brindisi-Lecce-Galatina, risultando eletto.
Dal 22 ottobre 2022 è Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR del Governo Meloni.
Raffaele Fitto, il 30 agosto 2024, viene indicato dal Consiglio dei Ministri come “Commissario europeo” in quota italiana, apprestandosi dunque a lasciare il proprio incarico da ministro.
Il Ministro della Difesa, Giudo Crosetto, alla conferma della nomina di Raffaele Fitto, ha dichiarato: “Io sono contentissimo da una parte e tristissimo dall’altra. Contentissimo da una parte perché noi diamo all’Europa una persona che ci rappresenterà benissimo, che verrà accolta benissimo. Oggi il Commissario Breton mi ha detto che Raffaele è un amico e che sarà sono contentissimo di poter lavorare con lui. Sono triste di perdere un collega di governo di cui ho stima e che ha fatto un lavoro enorme e straordinario, soprattutto sulla parte del Pnrr“.
Un altro lodevole successo del Governo meloni costantemente denigrato  da una sinistra icapace e invidiosa de centro destra che mantiene saldo il suo ruolpolitico sia in Italia che nella UE.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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