Sono un figlio venuto al amondo per amore,
In un tempo, dove tutto era da fare
Niente social, monopattini o telefono,
Quello ce l’aveva solo il dottore.
Grazie a mio padre, vendeva l’olio con il sidecar,
Bucava il vento come faceva Steve McQueen,
Una fionda supersonica che correva
Intorno al sole
Lui amava la vita che aveva,
Sapeva che era vera,
Anche se molto dura insicura,
Proprio come la catena della sua moto,
E scendeva, scendeva, grazie a mia madre,
Che una mattina lo trovó addormentato giù in cantina,
Con la catena, tra le sue mani,
Sporche d’olio.
Questo tempo io lo vivo per la forza di mio padre,
E per quel cuore sempre in viaggio di mia madre,
Me lo tengo stretto come una catena,
Che anche a me adesso tocca riparare.
Perche unica e insostituibile, troppe volte impossibile,
Ma val la pena portarsela addosso
La vita ci sorprende così tanto, così tanto
Domani e sempre, sarà domani, e noi tutti qui con il cuore in viaggio,
Le nostre mani, potranno toccarsi, senza paura.

La Redazione giornalistica – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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