Renato Zero è il nome d’arte di Renato Fiacchini nato a Roma il 30 settembre 1950 dall’unione tra il poliziotto Domenico Fiacchini e l’infermiera Ada Pica. Renato Fiacchini trascorrerà la sua infanzia in via Ripetta, 54 a due passi da piazza del Popolo, in una famiglia al femminile con la nonna Renata, le tre sorelle Enza, Fiorella e Maria Pia (il fratello Giampiero nascerà dieci anni più tardi), mentre vivrà la sua adolescenza in un casermone destinato ai dipendenti della pubblica sicurezza di via Fonte Buono, zona Montagnola. Subito dopo essere venuto al mondo rischiò di morire a causa di una incompatibilità materno – fetale del fattore Rh, tanto che necessitò di una trasfusione totale.

La famiglia gli impartirà un’educazione di valori semplici e solidi.
A quattordici anni ottiene il suo primo contratto per 500 lire al giorno al Ciak di Roma, ma l’ingresso ufficiale di Renato nel mondo della musica è datato 1967 con un 45 giri prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore dei testi con musiche di Jimmy Fontana. Il brano Non basta sai è una marcetta retorica fintamente rivoluzionaria, mentre In mezzo ai guai è la cover di beat 98.6 di Keith, alias James Barry Keefer, brano banale e moralistico che nella sua versione originale aveva venduto un milione di copie, mentre Zero ne venderà appena venti.

Il Renato Zero degli esordi aveva intuito che per essere effettivamente diverso, innovativo e soprattutto durare nel tempo doveva giocare le sue carte su altri piani, infatti dal suo singolo d’esordio alla pubblicazione del suo primo album, deciderà di allontanarsi almeno parzialmente dall’ambiente musicale per compiere altre esperienze che risulteranno fondamentali per il suo bagaglio culturale e artistico.

Comincerà a frequentare il noto locale romano Piper, che segnerà un’epoca divenendo un punto di riferimento per chiunque volesse entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Qui incontrerà Mita Medici, Patty Pravo, Mia Martini e sua sorella Loredana Bertè, ma soprattutto verrà notato da Renzo Arbore, che lo recluterà fra il pubblico dei programmi Bandiera gialla e Per voi giovani e da Don Lurio che lo scritturerà tra i collettoni, corpo di ballo di Rita Pavone. Nello stesso periodo registrerà alcuni caroselli per una nota marca di gelato, parteciperà al raduno beat cantando per la prima volta coi The Spaectres Groups, con i quali parteciperà al film Brucia ragazzo, brucia di Ferdinando Di Leo, farà parte del coro del brano Gingì di Pippo Baudo, sigla della trasmissione televisiva La freccia d’oro, interpreterà Tancredi nell’opera teatrale di Ruzante l’Anconitana e farà parte del cast di Ciao,Rudy e della versione italiana di Hair insieme a Loredana Bertè e Teo Teocoli.

Otterrà piccoli ruoli in alcuni film di Federico Fellini: Satyricon, Roma, Amarcord e Casanova, ma l’esperienza più significativa di questo primo periodo sarà il ruolo di “Venditore di felicità” nella versione discografica e cinematografica del musical Orfeo 9 di Tito Schipa Jr.

Per festeggiare il suo sessantesimo compleanno Zero organizza in Piazza di Siena a Roma una serie di otto concerti titolati Sei Zero. L’evento convoglierà oltre 110.000 spettatori e approderà in una versione sintetizzata in tv e in una versione extralarge in un triplo DVD corredato da lettera autografa, cartoline fotografiche e un diario di oltre duecento pagine. Prima della pubblicazione del triplo DVD, che risulterà il più venduto dell’anno, Zero nel mese di novembre pubblica la raccolta Segreto amore (disco di platino e vincitore del Wind Music Awards), contenente tredici brani d’amore incisi tra il 1982 e il 2003 e due inediti: l’omonima title track e Roma già proposta durante il Sei Zero.

La Redazione Giornalistica – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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