La notte è ancora chiara per il Cesena di Viali, un po’ meno per gli analfabeti del calcio che scrivono paludi nel tablet. Quanto era bella la vecchia macchina da scrivere che con il tocco ai tasti era come suonare un piccolo pianoforte. Oggi, dicono i gobbi, sarebbe solo una rottura di coglioni. Ma torniamo ai bianconeri che hanno saputo alzare la testa e il piedino contro il Pontedera rivelandosi la seconda forza del campionato, anche se, per quanto mi riguarda, alla fine della stagione, diverrà la prima.

Non è una questione di luna piena o di miele e nemmeno una sviolinata a caso. Da inizio campionato, letta, studiata la rosa allestita da Zebi e quelle delle concorrenti, mi sono autoconvinto che il cavalluccio tornerà in serie B, ovvio, a prescindere se baciato anche un poco dalla fortuna.

La squadra bianconera di questo campionato sa fissare i bulloni in terra e ha una pedata fulminea sotto la porta degli avversari, vedi il quarto gol stagionale di Bortolussi che ricalca quello di Pesaro, ma pure il raddoppio di “Zio” Tonin fa parte degli schemi forzati negli allenamenti. Mi dico, di aver già visto certe giocate in annate passate. Ciò fa credere che la strada intrapresa è quella da maglia gialla o da Pirata.

Il Cesena, soffre, alcune volte si corica come le sanno fare la grandi squadre, ma alla fine sa fare cadere a terra i birilli colpendo al volo fino al punto che la palla s’infila tesa e in diagonale. Manca davvero poco alla squadra romagnola per diventare come il Sommo Poeta e per scrivere all’Orogel Stadium “Il Paradiso”, un sogno tra due cuori perfetti: chi scende in campo e tifoseria.

Adesso, che gli assi ci sono per coordinazione, velocità, precisione, potenza, ritmo, sincronismo e scioltezza, manca solo l’urlo SALUTATE LA CAPOLISTA!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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