È l’album di Another One Bites the Dust, in cui nel video ufficiale Freddie Mercury appare per la prima volta con i baffi. Ma è anche l’album della svolta della band, quello in cui fa la comparsa l’elettronica, una prima per i Queen, che fino ad allora l’avevano disdegnata.

Con ‘The Game’, uscito il 30 giugno del 1980, i Queen raggiungevano il primo posto nella classifica degli album più venduti in Usa e Canada (per 5 settimane) e in Gran Bretagna (2 settimane). Nella realizzazione del disco ebbe un ruolo importante Reinhold Mack, un produttore discografico tedesco, che nel 1979 stava lavorando a Los Angeles con Gary Moore, ma che quando ricevette l’offerta di lavorare con i Queen, volò immediatamente in Germania.

Freddie Mercury gli fece ascoltare in anteprima Crazy Little Thing Called Love, scritta nel bagno della sua suite all’Hotel Bayerischer Hof di Monaco di Baviera. Con il suo aiuto i Queen impararono nuove metodologie di lavoro, come ascoltarsi in cuffia e controllarsi con un auricolare, e non usurare troppo il nastro magnetico continuando a sovrainciderci sopra.

Nei mesi successivi, il gruppo continua lavorare in studio a tre canzoni: Coming Soon, Save Me e Sail Away Sweet Sister. A settembre, il lavoro fu interrotto da Taylor, che andò in vacanza a Saint Tropez con suo figlio. Mercury era stato invitato da Wayne Ealing a prendere parte a una coreografia con la musica dei Queen per il Royal Ballet.

I proventi dello spettacolo sarebbero andati in beneficenza a favore dei bambini disabili. Nell’ottobre del 1979, la EMI pubblicò il singolo Crazy Little Thing Called Love, un pezzo dal sapore ‘rockabilly’ anni Cinquanta che ottenne un grande successo di classifica. Nel videoclip della canzone, la band aveva un aspetto completamente nuovo: tutti si erano tagliati i capelli – anche May se li era accorciati.

Il nuovo look era stato proposto da Mercury (qui ancora senza baffi) intenzionato a svecchiare l’immagine della band e l’immagine sarà usata proprio per la copertina dell’album. Nel febbraio 1980 i Queen tornarono in studio per registrare e pubblicare l’album completo. Il successo della svolta ‘funk’ di “Another one bites the dust” e del suono con il massiccio uso di sintetizzatori spinse il gruppo in quella direzione negli anni successivi, prima con la colonna sonora di “Flash Gordon” poi con la pubblicazione di “Hot Space” nel 1982, in mezzo il grande successo della collaborazione con David Bowie in “Under Pressure”.

La nuova linea sarà percorsa con successo anche dal Freddie Mercury solista quando, in collaborazione con Giorgio Moroder, pubblicherà “Love Kills” pezzo portante della colonna sonora per la nuova versione di “Metropolis” di Fritz Lang e giungerà al culmine con “Radio Ga Ga”, primo singolo dell’album “The Works” del 1984, che i Queen porteranno anche sul palco dell’Ariston a Sanremo, purtroppo all’epoca in piena era ‘play back’.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Getty

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui